Abbiamo vissuto un’intera stagione a guardare i modelli matematici di previsione. L’abbiamo fatto con la speranza di vedere, da un momento all’altro, il sospirato ribaltone meteo. Invece niente, ogni volta che si provava la sterzata si andava a finire contro un muro. Un muro di Alta Pressione…
I modelli fisico matematici, uno dei principali strumenti del nostro lavoro, si scontravano tra loro. Botte da orbi, liti furibonde alla ricerca della verità. Quando c’erano delle novità da una parte, dall’altro lato il nulla assoluto. E noi a chiederci: chi avrà ragione?
Si può discutere sull’affidabilità di questo o quel modello, si possono stilare tutte le classifiche che vogliamo, fatto sta che un po’ tutti hanno preso granchi. C’è chi ha sbagliato meno, questo è vero, ma hanno sbagliato tutti. Chi più chi meno. Perché hanno sbagliato? Perché hanno litigato così tanto? Semplice, perché gli elaboratori – nei loro complicatissimi calcoli – cercavano di interpretare al meglio eventuali disfatte del Vortice Polare.
Sapete, invece, chi ha avuto ragione? Ebbene sì, i modelli stagionali. Fin da novembre scommettevano su un Inverno anonimo, fatto di Alte Pressioni e alte temperature, avendo ragione. Sì, purtroppo hanno avuto ragione. Meno su dicembre, che è stato un mese estremamente dinamico, ma su gennaio e febbraio hanno colto nel segno.
Ecco, qui non c’è stata nessuna “rissa”. Qui erano tutti d’accordo. Forse dovremo rivalutarne l’affidabilità, che col progresso tecnologico costante sta crescendo a dismisura. Ma ciò che preoccupa sapete cos’è? Il fatto che siano risultate corrette le proiezioni stagionali mentre il determinismo ha lasciato molto a desiderare.
Fin tanto che l’accelerazione del Vortice Polare non è diventata realtà ci sono stati errori grossolani. Una volta conclamata l’accelerazione, improvvisamente anche il determinismo è diventato lineare. Lo è diventato a fine gennaio e lo è tuttora. Dobbiamo, a questo punto, gettare la spugna? No, non ci diamo per vinti. Non è possibile che l’Inverno chiuda la saracinesca senza aver battuto un colpo.
C’è qualche margine di manovra, ristretto certo, ma c’è ancora. Fino a quel momento continueremo a cercare i segnali invernali, lo faremo anche a primavera iniziata. Perché marzo potrebbe riprendersi il mal tolto e il mal tolto si chiama Inverno.