I radar, gli strumenti meteo che consentono di rilevare determinate condizioni in tempo reale, si sono già accesi. La “spia dei temporali” si è improvvisamente illuminata, ma ce lo aspettavamo.
Il ritorno di grandi depressioni sul nord Europa, tra l’altro spesso sostenute da aria fredda, ha segnato le prime tempeste primaverili. Venti furiosi, mari in tempesta, nevicate pazzesche, le prime fitte grandinate. E poi i fulmini, seguiti dai tuoni. Pensate, in Germania c’è stato addirittura un tornado responsabile di danni ingenti e di tanta paura.
Tutto ciò per dire che occorre prepararsi, occorre prepararsi ai fenomeni estremi della primavera. I contrasti termici si fanno sempre più accessi, le masse d’aria calda appena toccate dal fresco – ancor peggio dal freddo – schizzano all’insù provocando la genesi di grosse nubi temporalesche.
Un assaggio lo stiamo avendo nelle regioni del Triveneto. I tepori del weekend sono stati letteralmente spazzati via dall’ingresso d’aria fredda da est. Cos’è successo? L’inevitabile, ovvero la formazione di quelle nubi torreggianti – i cumuli – che accompagnano i temporali. Non a caso si è accesso il radar delle fulminazioni, fulmini caduti principalmente al confine tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia ma che poi sono stati in grado di sconfinare sin sul Veneto.
E’ soltanto un assaggio, lo sappiamo bene. Ben presto cominceranno ad accendersi i radar europei, più frequentemente. Ben presto arriveranno quei temporali degni della cronaca meteo. Saranno temporali cattivi, capaci di dar luogo a colpi di vento e grandinate. C’è chi sostiene, stiamo parlando di studi scientifici, che da qui a qualche decennio avremo temporali sempre più violenti. Forse paragonabili alle supercelle degli Stati Uniti.
Qualcosa, se ci pensate bene, in realtà si è già visto negli ultimi anni. Non stupiamoci, dopotutto se dovesse far caldo come prospettano alcune proiezioni del lungo termine certi fenomeni andranno necessariamente messi in preventivo. Cosa fare d’altronde? L’unica cosa che possiamo fare è stare costantemente aggiornati, sempre pronti ad affrontare le svariate situazioni meteo climatiche primaverili.
Chissà che quest’anno certe “bombe temporalesche” non esplodano prima del tempo. Le frequenti anomalie termiche, soprattutto in ambito mediterraneo, non ci lasciano per nulla sereni.