Vi avevamo dato un consiglio spassionato: evitare di guardare le mappe meteo perché c’era il rischio di star male. Ecco, il capogiro sta venendo a noi, così come tante altre volte.
Quando si ha a che fare con le stagioni cosiddette “transitorie”, ossia la primavera e l’autunno, è davvero difficile fare previsioni. I modelli fisico-matematici vanno letteralmente nel pallone, non riescono a trovare la quadratura del cerchio neanche a pagarli a peso d’oro. Certo, se si parla di breve o brevissimo termine è tutto un altro discorso ma se andiamo nel lungo termine è il caos totale.
Ci risiamo, siamo lì che proviamo a capire se la prima settimana di giugno porterà l’Estate o meno. A giorni si vede una cosa, a giorni se ne vede un’altra. A giorni si parla di caldo, di Alta Pressione africana e tutti gli annessi e connessi, a giorni si torna a parlare di fresco e di brutto tempo.
Dove sta la verità? Difficile dirlo. Diciamo questo, che vista l’atmosfera assai turbolenta di quest’ultimo mese e mezzo non è per niente facile assistere ad affermazioni anticicloniche degne di questo nome. Ci sono dei tentativi e continueranno ad esserci. Tentativi che si faranno sempre più convincenti e prima o poi andranno a segno, centrando il bersaglio grosso.
Anche perché, non scordiamolo, siamo quasi a giugno e tra una settimana saremo qua a parlare di esordio dell’Estate meteorologica. Eppure qualcosa ancora non quadra, qualcosa lascia presagire incertezza anche a inizio giugno. Non perché lo dicano i modelli, no, ma perché vari autorevoli centri previsionali si stanno sbilanciando nel prevedere un giugno piuttosto vivace. Non monotono, non monocolore, bensì variabile.
Ovviamente avremo le prime ondate di caldo, ci mancherebbe, ma dovessimo puntare un euro su un trend ipotizzabile non andrebbe di certo su scenari da Anticiclone permanente. Andrebbe su scenari altalenanti, capaci di proporci sfuriate africane importanti a ritorni di fiamma perturbati.
Non una bella situazione, perché a quel punto i contrasti termici sarebbero giganteschi e i temporali potrebbero creare un po’ di preoccupazione.
Fatto sta che stiamo procedendo a tentoni. La luce è fioca, non riusciamo a intravedere un’evoluzione chiara, limpida, cristallina. Fin tanto che sarà così lo ripetiamo, inutile affannarsi nel voler trovare a tutti i costi una risposta nei modelli matematici di previsione.
Di cose da fare ne abbiamo altre, ad esempio concentrarci sul breve termine perché nel breve le sorprese potrebbero essere sempre dietro l’angolo. Magari arriverà l’Estate improvvisamente e dovremo prenderne atto.