Inizio di settimana meteorologicamente movimentato.
La depressione Ali si spezza in due tronconi e conquista l’intera fascia centro-meridionale europea. Il primo fulcro a 1006 hPa è posizionato a latitudini artiche per raccogliere tutti i flussi freddi ed instabili della zona, mentre il secondo a 1015 hPa scivola velocemente verso la Catena Alpina provocando nuovi scontri di massa con la porzione settentrionale dell’anticiclone nordafricano (1017 hPa) in ritirata.
L’alta pressione occidentale riesce a risalire altitudinalmente sino alla Gran Bretagna e, con i suoi 1019 hPa, si frappone temporaneamente tra la nuova depressione irlandese Bernd, a 1005 hPa, e la saccatura scandinava in espansione.
L’effetto instabile della struttura scandinava si ripercuote anche nella Penisola Iberica, anch’essa sovrastata da un’insidiosa ondulazione barica a 1013 hPa pronta a richiamare le correnti instabili nordiche.
L’intero cuore continentale è offuscato dalle nubi alte e fredde provenienti dalla Scandinavia. Avvicinandosi alle Alpi gli scontri di massa si fanno più aspri a causa dalla presenza della superficie rovente subtropicale. Piogge sparse, con eventi temporaleschi, si diffondono sulle Regioni settentrionali italiane.
Stesso effetto si osserva sulle coste mediterranee della Spagna. Le intromissioni fredde nordiche si scontrano con le alte temperature nordafricane sfociando in eventi pluviometrici intensi.
L’alta pressione occidentale in risalita sulla Manica soffre dell’aggressione ciclonica irlandese, mostrando segni di prossimo cedimento.
Alta pressione in robusta distensione sopra i paesi dell’Est. Juliane, con i suoi 1025 hPa è padrona indisturbata sino al centro della Russia.