L’Alta Pressione è tornata a trovarci, determinando un repentino cambiamento delle condizioni meteo climatiche.
Alta Pressione che porta con sé aria mite, con conseguente rialzo termico soprattutto sulle nostre montagne. I rialzi sono meno pronunciati su valli, pianure e anche lungo le coste perché qui subentrano le forti escursioni termiche giornaliere quale risposta al fenomeno dell’inversione notturna.
Ciò detto, sappiamo che nei prossimi giorni si risveglieranno le perturbazioni atlantiche e sappiamo che la causa è il risultato delle imponenti manovre atmosferiche che stanno per giungere al traguardo. Ovvero, per essere semplici e coincisi: alle alte quote (stratosfera) è ormai assodato un rinforzo della struttura ciclonica dominante (durante l’inverno) ovvero del Vortice Polare.
Quando tale Vortice si raffredda, si compatta e si pianta sulla sede di propria appartenenza (il Polo geografico) le sorti invernali delle medie latitudini sono appese a un filo. In che senso? Nel senso che se il Vortice dovesse trasmettere la propria vigoria anche alle quote prossime al suolo (troposfera) si andrebbe incontro a un cambiamento meteo climatico deciso, con le correnti miti umide dell’Oceano Atlantico a farla da padrone. In tal modo gli episodi di freddo si ridurrebbe al lumicino e verrebbero presumibilmente rimandati a febbraio.
Giusto, quindi, parlare d’inverno a rischio? Calma, a nostro avviso è ancora prematuro. Anzitutto perché non sappiamo ancora quale sarà la risposta della troposfera, se e quanto eventualmente si farà condizionare dall’alto. E poi certe dinamiche, anche se negli ultimi anni si stanno ripetendo con una cadenza spaventosa, non sempre portano a risultati simili. L’atmosfera è un sistema dinamica, estremamente complesso, pertanto non si possono escludere a priori variazioni al tema. Noi, dal canto nostro, continueremo a monitorare la situazione e tenervi costantemente aggiornati.