I giorni più caldi dell’anno si stanno avvicinando. Come ogni anno, da questo momento in poi, è statisticamente probabile che possano verificarsi condizioni meteorologiche particolarmente estreme, ovviamente in termini di caldo. Ma perché il termine “canicola” viene associato a questo periodo dell’anno? Quali sono i motivi che fanno sì che il caldo sia più intenso tra il 15 luglio e il 15 agosto?.
Ovviamente, questo va detto, non abbiamo la certezza matematica che le ondate di calore più vigorose si verifichino proprio in questo periodo. Vi sono stati anni dove il caldo è stato più forte a giugno o settembre, piuttosto che nel cuore di luglio e agosto. Poi è vero, statisticamente è più probabile che accada nei 30 giorni indicati.
Qualcuno obbietterà, giustamente, che la radiazione solare è più incisiva a giugno e in particolare all’inizio dell’Estate astronomica (21 giugno), ma vi sono tutta una serie di altri fattori che incidono sulla frequenza delle ondate di caldo. Anzitutto dobbiamo comunque dirvi che la posizione del sole è ancora molto alta tanto a luglio quanto ad agosto. A ciò aggiungiamo l’effetto del riscaldamento della superficie terrestre come risultato della persistenza della forte radiazione solare e in particolare dell’azione termoregolatrice innescata dai mari e dagli oceani.
Il 21 giugno nell’emisfero settentrionale e il 21 dicembre nell’emisfero australe, è il giorno in cui si verifica il solstizio d’estate e conseguentemente il giorno più ricco di radiazione solare, ciononostante non è il giorno più caldo dell’anno.
All’inizio dell’estate, infatti, mari e oceani non hanno raggiunto la temperatura superficiale più elevata e il loro effetto mitigante aiuta il termometro a non salire vertiginosamente. Allo stesso modo la superficie terrestre, nelle prime settimane del periodo estivo, non è stata in grado di accumulare tutto quel calore che va ad accumulare sul finire della stagione estiva.
L’effetto mitigante dei mari e degli oceani, grazie alle brezze diurne, è più incisivo ovviamente nelle aree costiere e in loro prossimità. Nelle aree continentali, quelle distanti dall’influenza marina o oceanica, le ondate di caldo statisticamente si verificano prima che in altri settori.