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Aria oceanica entra sul continente centro occidentale europeo

di Costantino Meghini
11 Feb 2005 - 17:06
in Senza categoria
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Immagine Meteosat fonte www.wetterzentrale.com.
Un’Europa dai connotati quasi autunnali è quella che ci prospetta il satellite, con l’alta delle Azzorre distesa dall’oceano fin verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo con i suoi massimi comunque in pieno Atlantico così da generare serenità del cielo solo sulla penisola iberica, dove più franca risulta la sua influenza.

Altrove regna il flusso depressionario che per lungo tempo è stato relegato al nordovest continentale, ma che ora da libero sfogo alla sua energia, con un treno perturbato di onde continue che si spingono fin sull’Europa centrale, decise a nord dell’arco alpino, con nubi dense e precipitazioni anche intense specie su Francia Svizzera Austria Germania e Regno Unito, con venti oceanici tesi, che hanno portato una ventata di mitezza su tali zone.

Situazione non fredda nemmeno sul centro sud scandinavo, specie il comparto atlantico, mentre al centro nord della penisola regna il gelido afflato artico, ancora al momento imbrigliato su tali aree, ma come sappiamo, presto la situazione cambierà inviandolo direttamente sul mare nostrum, nel giro di 48-72 ore.

Il freddo resiste ancora sull’Europa orientale, dove non giungono le correnti miti oceaniche, persistendo una figura anticiclonica che garantisce basse temperature, cieli grigi verso ovest, con nevicate dovute allo scorrimento di correnti meridionali sul cuscino freddo preesistente, mentre più ad est, dove tale contrasto si spegne, il cielo è più sereno, con un quadro termico sempre più freddo.

Il nostro Mediterraneo sta subendo un cedimento di pressione a partire da est, dopo aver vissuto per giorni sotto l’egida dell’alta russa e poi una breve sortita della collega oceanica, tutt’ora ancora in parte presente, specie sul comparto tirrenico, che ha permesso l’entrata di miti correnti occidentali, responsabili dell’aumento termico anche sensibile e della presenza di una certa nuvolosità al centro nord, a dire la verità assai sterile, essendo confinati a nord dell’arco alpino i veri sistemi frontali con annesse precipitazioni rilevanti.

Ancora per 24-36 ore il tempo si manterrà da debole a moderatamente instabile sul centro nord, con quadro termico in relativo aumento per la persistenza di correnti di libeccio, per poi subire un brusco cambio di circolazione a partire dalla seconda parte di domenica, con il nordovest sotto correnti favoniche, mentre il resto del centro nord risentiranno di un calo termico via via più consistente col ritorno delle piogge e nevicate al centro sud, anche a bassa quota.

Il tutto grazie alla collaborazione tra alta azzorriana, di nuovo in spinta meridiana e Vortice Polare, pronto a distendere le sue fredde saccature verso il mare nostrum, coinvolgendo in una situazione ciclonica tutta la penisola con fenomenologia al centro sud e freddo intenso al nord.

Godiamo intanto un tiepido week-end, per molti tutto sommato gradevole anche se non sempre soleggiato, ma dal punto di vista termico favorevole a rimettere fuori la testa dai nostri edifici riscaldati, per godere di un po’ di tepore, in attesa di richiuderci al caldo tra le nostre mura domestiche.

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