Situazione meteorologica movimentata sui cieli europei. L’unica traccia di stabilità è data dall’anticlone russo a 1030 hPa, dominante sull’intero settore orientale continentale.
Ad occidente, invece, continuano le organizzazioni impulsive dei cicloni mobili atlantici. Il più attivo sembra essere quello britannico a 985 hPa, capace di richiamare venti freddi artici continentali e surgelare la Corona.
Un secondo fulcro indefesso è quello a 981 hPa individuato al largo della Galizia. Il braccio occlusivo, che da esso si distende, invade l’intera Penisola Iberica.
Infine il Mediterraneo: sull’Italia soggiornano ben tre vortici ciclonici secondari prossimi ai 1000 hPa. Questi portano fenomeni sparsi ma non accompagnati da forti venti poiché inseriti all’interno della medesima isobara.
Non c’è tregua per il nostro Bel Paese. La tendenza a scemare delle costanti piogge cicloniche che stanno inondando i nostri territori è in leggera progressione, viaggiando verso i Balcani. Spiccano questa mattina picchi cumulonembici sulle coste tirreniche centro-meridionali e su quelle dalmate.
Nubi basse e dense di pioggia, invece, sovrastano la Spagna. Sono precipitazioni prolungate generate dal lungo fronte occluso che la sovrasta.
Sul resto d’Europa la nuvolosità è diffusa, concentrata principalmente sopra le aree di contrasto termico. La discesa frontale oceanica impatta con quella mite mediterranea sulla Francia orientale e la vasta area altopressionaria russa tiene lontana la risalita depressionaria balcanica.