L’Europa è virtualmente divisa in due settori perturbati da una distensione altopressoria che va dall’Atlantico fin verso l’Europa dell’est, dove una figura anticiclonica blocca l’avanzata verso oriente dei fronti perturbati atlantici.
Un peggioramento è in atto sulle regioni centrali europee, dove un massimo di pressione di 1026hpa ha riportato ieri cieli sereni o poco nuvolosi ed un deciso calo termico, dopo la sfuriata artica dei giorni scorsi.
A nord di tale area è ben visibile lo scorrere di corpi nuvolosi atlantici che dall’Islanda si spingono fin sulla penisola scandinava per arrestarsi davanti ad una robusta cellula anticiclonica sulla Russia dove le temperature restano basse ed i cieli grigi.
Situazione termica del tutto diversa sulla penisola scandinava raggiunta da aria di tipo oceanico con tempo improntato ad estrema variabilità perturbata ed un quadro termico che si attesta su valori abbastanza miti per la stagione con aumenti e diminuzioni che si susseguono con l’avanzata ora di fronti caldi seguiti da fronti freddi, in un contesto di temporanea zonalità atlantica.
Tale situazione si ripercuote anche su Islanda e Regno Unito, anch’essi attraversati dallo stesso flusso di correnti, con clima mutevole e un quadro termico altalenante tra diminuzioni e aumenti dovuti al succedersi di onde perturbate di natura oceanica.
A sud del cordone anticiclonico centro europeo, si trova una seconda fascia caratterizzata da un centro di bassa pressione posizionato tra Grecia e Turchia con annesso sistema frontale che ancora influenza le condizioni meteo del nostro sud e del centro adriatico, con fenomeni maggiormente intensi al meridione, neve a quote medie e freddo in intensificazione, essendo tale minimo in grado di richiamare aria continentale da oriente che sta progressivamente facendo diminuire il quadro termico in tutta la penisola, con punte davvero rilevanti sulle aree montuose del nord, dove complice la serenità del cielo, si sono avute punte vicine ai – 20°C.
Il tutto in un contesto di normalità climatica per il periodo, essendo nella norma una fase di freddo crescente in prossimità delle festività natalizie, che comunque sarà seguito da un rialzo termico ed un peggioramento che sarà in grado di regalare tanta neve alle nostre Alpi fino a bassa quota, riportando il centro sud in un contesto dai connotati più autunnali che invernali.
Infiltrazioni di masse oceaniche stanno già interessando la Francia e la penisola iberica con estesa nuvolosità e qualche fenomeno, in attesa di un più serio peggioramento che sarà probabile nei prossimi giorni per l’approfondimento di minimo depressionario sulla scandinavia con nuovo affondo artico ad ovest del continente, che condizionerà il tempo anche sul bacino del Mediterraneo proprio nel giorno di Natale e in quelli successivi.
Una situazione da monitorare, ancora suscettibile di cambiamenti che potrebbero presentare sorprese dell’ultima ora, anche se la maggior parte dei modelli di previsione, sono concordi nell’indicare un rapido aumento termico proprio in prossimità delle feste natalizie con maltempo diffuso nel giorno di Natale e venti meridionali.
Intanto viviamo questa fase più fredda che dovrà estinguersi entro 48 ore, aspettando ulteriori conferme e precisazioni sulle tanto attese festività natalizie oramai alle porte.