Suona il valzer anticiclonico sopra i cieli mitteleuropei. Di origine tedesco, il fulcro altopressionario a 1031 hPa è posto oggi sopra le coste meridionali scandinave. Da esso si distendono isobare di elevata pressione sino alle Regioni settentrionali italiane (1016 hPa), allungandosi fino alle coste oceaniche per unirsi alla risalita nordafricana a 1022 hPa.
Il lungo fronte freddo, spinto dai venti polari, lambisce le coste lusitane, congiungendosi alla prepotente depressione barica a 969 hPa posta al largo delle coste irlandesi.
Nel Mediterraneo si assiste al definitivo abbandono, dalle coste italiche, del ciclone mobile ex-ionico, oggi ben radicato sopra la Penisola Ellenica ed esteso, in parte, anche sulle aree meridionali balcaniche.
Vasta ed intensa azione di conquista da parte dell’invasato fronte freddo atlantico. Sulla linea Dublino-Lisbona avvengono i maggiori riscontri pluviometrici, causati dagli aspri scontri pressionari tra superfici atmosferiche aventi temperature troppo discostanti.
L’imperiosa area anticiclonica europea relega gli attacchi ciclonici alle coste oceaniche, regalando protezione meteorologica a tutto il resto del Continente. Questo scudo protettivo sovrasta anche le Regioni settentrionali italiane, spingendosi sino ai Carpazi.
Giunto alle porte dei Balcani si deve scontrare prima contro una bolla depressionaria in progressivo viaggio verso il Mar Nero e poi con il ciclone depressionario secondario ionico traslato sopra la Grecia. Bucarest, Atene ed Istanbul subiscono i maggiori scossoni pluviometrici, venendo sovrastate da nubi basse cariche di pioggia.