Non solo tantissima pioggia, ma anche troppa neve in montagna. Ebbene, le emergenze degli ultimi giorni collegate agli allagamenti e ai fiumi in piena per le abbondanti piogge si riflettono anche in montagna sull’Arco Alpino, con molte zone rimaste isolate, paralizzate dalla neve e alle prese con black out.
Le precipitazioni cadute negli ultimi giorni sono state davvero eccessive e per fortuna che in montagna sono state nevose fino a quote medie, altrimenti gli effetti dell’apporto d’acqua a valle e verso i fiumi potevano essere molto peggiori, con rischio di conseguenze catastrofiche.
Le intense nevicate degli ultimi giorni hanno portato ad accumuli anche di oltre un metro e mezzo di neve fresca sul comparto centro-orientale, specie in Alto Adige e sulle Dolomiti già a quote attrorno o poco superiori ai 1500 metri d’altitudine.
Tutta questa neve ha favorito anche valanghe spontanee, di cui una ha raggiunto le case in Val Martello. Un’altra frana, in Val Pusteria, ha fatto deragliare un treno. Qui molte zone sono irragiungibili, così come la Val Venosta a causa di frane cadute tra Castelbello e Laces e tra Laces e Coldrano.
Dopo una temporaea attenuazione dei fenomeni, già in queste ore serali di lunedì una nuova perturbazione atlantica sta determinando la ripresa delle nevicate a partire dalle Alpi Occidentali, con fenomeni in intensificazione sulle Alpi Marittime. Entro la nottata nevicherà su tutto l’Arco Alpino e Prealpino.
Il limite delle nevicate si posizionerà mediamente attorno agli 800/1000 metri, anche se in nottata la neve potrà sconfinare temporaneamente attorno ai 400/500 metri sulle Alpi Occidentali, in occasione dei fenomeni più intensi.
Per martedì la neve cadrà abbondante soprattutto sui settori alpini e prealpini centro-orientali, anche se il richiamo d’aria più mite porterà la quota neve sopra i 1000-1200 metri, a parte alcune eccezioni come le valli altoatesine. Ad ovest si avrà un’attenuazione dei fenomeni già nel corso della mattinata.