Alcuni giorni fa era possibile avanzare ipotesi concernenti la seconda decade di febbraio e in base alle autorevoli proiezioni modellistiche si evinceva un periodo anticiclonico duraturo. Ma chi ci segue assiduamente sa che esprimemmo le nostre perplessità. Non si può analizzare un modello esulando dalle complesse dinamiche che governano l’atmosfera e quindi da quel che sta accadendo in seno al Vortice Polare.
Un Vortice Polare che ultimamente ha subito vigorosi disturbi, tant’è che si è allontanato dal Polo e così facendo ha dirottato aria gelida sull’Euroasia. Nel contempo, a ovest, c’è stata un’accelerazione del flusso atlantico. Il disturbo si è esaurito, o quasi, ma la stagione avanza e il Vortice è in fase decadente. Non possiamo escludere nulla, ma quel pericoloso blocco atmosferico (tecnicamente detto a “Omega”) che avrebbe potuto consegnarci una lunga fase anticiclonica non dovrebbe aver vita facile.
Ecco quindi che i modelli stanno rivedendo le proiezioni altopressorie, dando maggior peso al contributo atlantico e quindi all’arrivo di altre perturbazioni. In ultima decade si potrebbe assistere a una maggiore variabilità traducibile in quelle dinamiche di fine stagione che ci portano a non escludere repentine sciabolate artiche. Siamo ancora in inverno, non dimentichiamolo.