L’alta pressione delle Azzorre, con massimi barici di 1029 hPa in pieno Oceano Atlantico, si lancia alla conquista dell’Europa Occidentale, ma non appare ancora così solida da poter evitare l’arrivo di infiltrazioni fresche da nord/ovest, queste ultime legate all’area ciclonica a sud dell’Islanda (minimo di 1004 hPa).
Uno stretto corridoio ciclonico resta molto attivo dalla Penisola Scandinava fino all’Alto Adriatico, entro il quale è articolato un complesso sistema frontale. Tutto il canale ciclonico si sta muovendo verso levante, sotto la spinta imposta dall’anticiclone in espansione da ovest. L’alta pressione di lungo corso, denominata Juliane, si trova ormai relegata verso l’estremo Est Europeo e sulla Russia (massimi di 1023 hPa).
La debole circolazione ciclonica, ieri sulla Penisola Iberica, si è andata ad isolare all’interno del deserto algero-marocchino, ma ad essa sono legate le linee instabili in azione sulle sponde mediterranee nord-africane.
Nonostante la dirompente avanzata dell’anticiclone oceanico, i cieli sono piuttosto offuscati da nubi basse tra la Gran Bretagna e la Francia settentrionale, a causa della discesa di un debole fronte freddo, generato dalla depressione islandese, inserito nel flusso nord/occidentale che si frappone fra il bordo orientale dell’anticiclone e l’ondulazione ciclonica scandinava.
L’onda depressionaria scandinava si allunga ancora decisamente verso le nostre latitudini mediterranee, con un vasto sistema frontale foriero di molti temporali. La perturbazione si distende dalla Svezia alla Polonia, per poi proporsi fino alle nazioni della Ex Jugoslavia ed i Balcani. Non si osservano cambiamenti così repentini rispetto alle scorse 24 ore, il movimento di tutto l’ammasso nuvoloso è infatti rallentato dall’ingombrante anticiclone che regna sulle zone più orientali del Continente.
Il Mediterraneo Occidentale è interessato da una vasta area instabile, generata dal contrasto fra una goccia fredda iberico-marocchina ed il caldo anticiclone sub-tropicale che si erge poco più ad oriente.