La giornata del 27 giugno 2019 è stata storica dal punto di vista meteo: numerosissimi nuovi record termici sono stati battuti, non solo per quanto riguarda il mese di giugno, ma anche assoluti.
Vi sono state alcune località (Varese, Aosta, Bolzano) che hanno superato qualsiasi record precedente nelle loro serie secolari: ma quello che ha fatto specie sono le temperature estreme attorno a 1000-1500 metri.
Come mai, a questa quota, sono stati battuti praticamente tutti i record (talvolta anche stracciati), così come sulle pedemontane, mentre in altre località no?
Il fatto è che non si sono instaurati venti di fohn previsti su alcune pedemontane, pertanto lo strato di aria dei primi 500 metri di quota è rimasto piuttosto umido, facendo sì che le massime si potessero un poco contenere (a discapito però dell’indice di calore e dell’afa davvero opprimente).
Pertanto, dal punto di vista strettamente statistico, non ci sono stati nuovi record assoluti in località molto distanti dalle montagne, mentre nelle vallate alpine e prealpine sì, cosi come a una certa quota.
Oltretutto, superati i 1000 metri, lo strato d’aria era estremamente secco, pertanto il mix di aria secchissima e insolazione fortissima ha fatto sì che attorno a quella quota si potessero battere numerosissimi record.
Ciò non toglie che a livello italiano e soprattutto per il Nord-Ovest è stato ed è tutt’ora un evento meteo davvero estremo.