Il rapporto climatico rilasciato dal NOAA, pubblicato recentemente, conferma ciò che sapevamo: il 2016 è stato l’anno più caldo dal 1880.
In particolare, la temperatura media complessiva (media delle temperature della superficie terrestre e degli oceani) raggiungeva un valore di 14,84°C , ovvero 0,94°C al di sopra della media del ventesimo secolo. Ma la tendenza senza dubbio preoccupante e sorprendente è che i record sono caduti praticamente in tutto il globo.
Nel comunicato stampa emesso, l’agenzia statunitense – nonostante i commenti del Presidente USA Donald Trump – si legge che la maggior parte degli indicatori climatici analizzati suggeriscono un trend inarrestabile verso il riscaldamento globale (destinato ad acuirsi nei prossimi anni).
Il rapporto indica che i record termici sono stati registrati a causa dell’azione congiunta del riscaldamento da attività antropiche e di un fenomeno eccezionale come El Niño. La temperatura annuale globale della superficie del pianeta è stata la più alta dal 1880, con una deviazione compresa tra 0,45 e 0,56°C al di sopra della media trentennale 1981-2010, superando i record precedenti del 2015.
Non solo, la temperatura della superficie terrestre è stata la più alta della serie storica, ovvero 1,62ºC oltre la media 2000-2016 e 1,0°C superiore rispetto alla media 1950-2016.
Altri dati preoccupanti arrivano dalla concentrazione dei principali gas di effetto gas in atmosfera (CO2, metano e protossido di azoto). Il diossido di carbonio aveva una concentrazione media di 402,9 parti per milione (ppm), 3,5 volte in più rispetto al 2015 e si tratta del dato più alto in 58 anni di misurazioni.
Il livello dei mari ha segnato un nuovo record, registrando 82 millimetri in più rispetto al 1993, anno in cui iniziarono le misurazioni satellitari. Come si legge nel rapporto, nel corso degli ultimi due decenni il livello del mare è aumentato in media di 3,4 millimetri per anno, raggiungendo i più alti tassi di crescita negli Oceani Pacifico e Indiano occidentale.