Una intensa perturbazione ha portato in questi giorni neve abbondante sulle Alpi austriache e tedesche. Nell’estremo sud della Germania, sulla Zugspitze (m 2962) sono caduti 52 cm di neve fresca tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di mercoledì (equivalente “liquido” della precipitazione pari a 89 mm), con lo spessore del manto bianco arrivato a 442 cm. Ai 1835 metri di Wendelstein, i 69 mm registrati nello stesso periodo sono stati in parte in forma piovosa o di pioggia mista a neve, per cui il manto nevoso è cresciuto di soli 16 cm, arrivando a 104 cm. In Austria, neve alta 575 cm in vetta al Sonnblick (m 3105), negli Alti Tauri.
Neve abbondante anche sulle Alpi svizzere. Ai 1980 metri del Grimsel-Hospiz, tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di mercoledì, la precipitazione è stata di 80 mm, tutti in forma nevosa, con il manto bianco cresciuto da 290 a 344 cm.
Gran caldo su gran parte dell’India mercoledì, con moltissime temperature massime superiori ai 38°C registrate nel nord, nel centro e nel sudovest. Non poche stazioni hanno superato i 40°C. La più calda è stata Akola, con 45,3°C, seguita da Nagpur con 44,6°C.
Molto caldo anche in Medio Oriente. Le città di Eilat ed Aqaba, sulle rive israeliana e giordana del Mar Rosso, hanno registrato martedì 43,4° e 43,0°C di temperatura massima.31,1°C la media delle massime di Eilat ad aprile. Sempre in Israele, 41,1°C la massima all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, oltre 18°C al di sopra della media delle massime di aprile.
L’ondata di caldo medio-orientale ha coinvolto anche Turchia e Cipro. 38,6°C la massima di mercoledì ad Athalassa, Cipro, mentre in Turchia le città più calde sono state Hopa, Diyarbakir e Trabzon, con massime 38,6°, 35,7° e 35,1°C. Hopa e Trabzon sono sul Mar Nero, il gran caldo è stato favorito dall’effetto foehn, tipico di quell’area con i venti da sud che discendono dai Monti del Ponto. 20,1°C la media delle massime di aprile di Diyarbakir.
Violenti temporali, con forti raffiche di vento, hanno colpito martedì tra il tardo pomeriggio e la sera l’area metropolitana di Città del Messico. All’aeroporto internazionale Benito Juarez, sono state registrate raffiche a oltre 80 km/h. I temporali sono giunti al termine di una giornata molto calda, con il termometro salito fino a 31°C, circa 6°C oltre la media delle massime del periodo.
Dopo il gelo intenso del weekend, con temperatura mai sopra i -7°C, l’ondata di freddo e neve che ha colpito Calgary, la metropoli dell’Alberta (Canada), si è leggermente attenuata nei primi giorni della nuova settimana. Lunedì la temperatura massima è stata -6,8°C, martedì -0,8°C, con le minime rispettivamente -10,7°C e -9,6°C. Nei due giorni considerati, deboli cadute intermittenti di neve (poco più di 2 mm l’equivalente “liquido”) non hanno portato ad un aumento dello spessore del manto nevoso, assestatosi a 10 cm all’aeroporto. La media delle massime del periodo a Calgary è 12°C.
L’Oceano Indiano meridionale, nel suo settore est, è teatro in questi giorni delle gesta di due sistemi perturbati tropicali, entrambi però non particolarmente intensi e non minacciosi per nessuna terra emersa. Rosie alle 18 GMT di mercoledì era una tropical storm, accompagnata da venti sostenuti fino a 65 km/h, centrata a 12,8°S 106,9°E. Alla stessa ora, Durga, anch’essa tropical storm, era centrata a 10,0°S 97,5°C, accompagnata da venti sostenuti fino a poco più di 70 km/h. Entrambe le tempeste si muovono verso sudest, indebolendosi ulteriormente.