E’ naturalmente la formidabile tempesta Xaver la protagonista delle cronache meteo di giovedì 5 dicembre. In Gran Bretagna la velocità delle raffiche di vento ha sfiorato i 200 km/h sulle Highlands scozzesi, con picchi di oltre 183 km/h ad Aonach Mor, Cairnwell e Bealach Na Ba. Anche sui Monti Pennini, in Inghilterra, 181 km/h al Great Dun Fell. Non si contano invece le stazioni, costiere e non, dove si sono superati i 120 km/h, segnaliamo 170 km/h a Glen Ogle, 148 km/h a Loch Glascarnoch, 150 ad Altnaharra, 143 a South Uist Range, 133 a Eskdalemuir, 132 a Edimburgo/Gogarbank, 124 a Glasgow/Bishopton e Capel Curig. In Scozia vi sono state anche precipitazioni abbondanti, spesso in forma di pioggia mista a neve a bassa quota. 36 mm tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì a Loch Glascarnoch, 32 a Skye, 30 a Glasgow/Bishopton, 26 a Lerwick e Aviemore. Migliaia di case sono rimaste senza elettricità, molte strade e ponti sono stati chiusi e tutti i treni sono stati sospesi. La stazione centrale di Glasgow è stata evacuata dopo che detriti hanno rotto dei vetri nel tetto, anche se non ci sono stati feriti. Inoltre, numerosi voli per e dalla Scozia sono stati cancellati.
Venti furiosi anche in Norvegia, soprattutto nel settore centro-meridionale del paese. Le raffiche hanno raggiunto i 158 km/h a Utsira Fyr. Molte altre stazioni hanno registrato raffiche a oltre 120 km/h, citiamo Obrestad 155 km/h, Kvitsoy/Nordbo 144, Lindesnes Fyr 137, Stavanger 133, Ekofisk 122. Anche in Norvegia, come in Scozia, la tempesta artica ha causato anche un sensibile calo termico, alla piattaforma Ekofisk per esempio dai 7,8°C delle 9 si è scesi a 2,8°C alle 18. Le precipitazioni, inizialmente piovose a bassa quota ma divenute nevose con l’arrivo di aria più fredda, sono state localmente abbondanti, con, tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, 49 mm a Ualand-Bjuland e 41 a Nedre Vats.
Massima allerta in Olanda per il forte vento e per i rischi connessi alla “storm surge”, il paese ha una tragica storia di alluvioni causate da tempeste con queste dinamiche, con migliaia di vittime. Oggi naturalmente i sistemi di protezione, leggi dighe, e una efficace prevenzione evitano il ripetersi di simili stragi, ma i rischi di gravi danni e di perdite umane sono comunque elevati. Nelle piattaforme olandesi del Mare del Nord, le raffiche di vento hanno superato i 140 km/h giovedì (155 alla piattaforma L9-ff-1), ma anche sulla terraferma si sono ampiamente superati i 100 km/h (112 km/h a Rotterdam e Amsterdam/Schipol). La compagnia aerea olandese Klm ha già cancellato numerosi voli in arrivo e partenza dall’aeroporto di Amsterdam-Schipol. La situazione pare destinata a peggiorare in nottata.
Già due morti e due dispersi per il passaggio della tempesta Xaver. Proveniente dalla Groenlandia, Xaver viene da molti considerata la tempesta più violenta negli ultimi 50 anni. Le persone che hanno perso la vita sono il conducente di un camion che si è schiantato contro due auto vicino a Edimburgo e un uomo ucciso da un albero crollato nel Nottinghamshire, in Inghilterra centrale. I dispersi sono due marinai che sarebbero stati risucchiati in mare dalla furia del vento mentre incrociavano al largo delle coste svedesi. L’eccezionale ondata di maltempo con fortissime raffiche di vento e onde altissime ha provocato la sospensione di molti collegamenti ferroviari, aerei e marittimi in tutti i paesi interessati dalla perturbazione. Adesso il pericolo più imminente è rappresentato dalle inondazioni che, in coincidenza con l’arrivo dell’alta marea, potrebbero avere effetti devastanti. Una situazione che ricorda agli abitanti di Amburgo quanto avvenuto nel 1962, quando i flutti devastarono la città, uccidendo 315 persone, e a inglesi, olandesi e fiamminghi le devastanti inondazioni del 1953 che provocarono più di 2000 vittime.
Anche la città belga di Brugge, patrimonio mondiale dell’Unesco, ha fatto scattare il piano d’allarme. Si trova a qualche decina di chilometri dalla costa, ma i numerosi canali che la uniscono ad Anversa e Gent sono collegati con il mare. Un numero di emergenza è già stato attivato. Le autorità di Anversa, invece, dove secondo le previsioni alle prime ore della mattina di venerdì dovrebbe formarsi un muro d’acqua di 7,15 metri sopra il livello del mare, hanno già preparato dighe e bacini inondabili per far defluire le acque in modo da evitare rotture di chiuse e l’inondazione. Il momento massimo d’allarme è atteso per questa notte tra le due e le tre, quando il livello dell’acqua del mare, combinando l’effetto di marea e raffiche di vento sino a oltre 100 km orari, secondo le previsioni dovrebbe raggiungere ad Ostenda i 6,30 metri, superando tutte le soglie d’allarme fissate per la città. Si tratta dei livelli più alti da 60 anni, quando nel 1953 (record a 6,66 metri) una potente inondazione colpì Ostenda il cui centro venne invaso da due metri d’acqua. Fino alle 19 di giovedì il vento non ha superato i 100 km/h in Belgio (97 km/h a Zeebrugge e Beitem).
Anche in Germania e Danimarca è scattato da giovedì mattina l’allarme e in diverse regioni gli abitanti sono stati invitati a restare nelle proprie case. Tutte le scuole della Bassa Sassonia e dello Schleswig Holstein sono rimaste chiuse già giovedì. Negozi e attività nelle isole del Mare del nord hanno le serrande abbassate. I servizi ferroviari prevedono già cancellazioni e ritardi. Ad Amburgo, Kiel e Lubecca i mercatini di Natale resteranno chiusi. Evacuazioni a Brema. Naturalmente tutti i trasporti e le attività in mare sono sospesi. Anche la capitale Berlino e la regione del Brandeburgo saranno raggiunti dal maltempo. Un grafico sulle homepage di molti giornali tedeschi ha mostrato la notevole similitudine tra la carta meteorologica del 17 febbraio 1962 e quella prevista per giovedì sera-notte, con una profonda depressione e un enorme gradiente barico a causare condizioni estreme “con una sicurezza al 95%” nella notte tra giovedì e venerdì. Il National Weather Service americano prevede onde alte fino a 10 metri.
In Danimarca, già prima delle 18 di giovedì si sono superati ampiamente e diffusamente i 120 km/h, soprattutto nel nord e nell’ovest. Le raffiche hanno toccato i 139 km/h a Karup e Odnese, 133 a Tirstrup, 130 a Blaavand, 124 a Kegnaes, 122 a Copenaghen/Kastrup. Anche in Germania settentrionale, dove come detto la tempesta raggiungerà l’apice tra la notte e il primo mattino di venerdì, già giovedì si sono superati i 120 km/h, con raffiche a 137 km/h alla Leichtturm di Kiel, 133 a Lyst e Ufs Tw Ems, 122 a Helgoland. Sui rilievi il vento forte si è già fatto sentire anche più a sud, con 155 km/h al Brocken e 126 al Fichtelberg.