Verso i -80 °C. Il plateau antartico sta facendo segnare le cosiddette minime estreme a Vostok, la base russa che detiene il primato mondiale del freddo, datato 21 luglio 1983. Il 29 maggio, il termometro è sceso a -76,6 °C per poi portarsi, nelle prime ore del 30 maggio, a -78,0 °C. Si è trattato di un assaggio d’inverno, poiché nei prossimi quattro mesi temperature del genere saranno abbastanza consuete, con discese sotto quella soglia che rappresenta un’esclusività dell’Antartide. Anche sul plateau tuttavia, occorrono condizioni meteorologiche particolari perché si dia luogo temperature del genere: cielo sereno, scarsa ventilazione, forte inversione termica e assenza di subsidenza. Una combinazione che, in tutto il settore orientale a quote superiori ai 3.000 metri, si realizza ogni anno. Ecco il sommario delle minime di tale portata fatto segnare a Vostok nel 2004:
8 luglio -80,2 °C
16 luglio -80,3 °C
22 luglio -80,1 °C
23 luglio -82,1 °C
26 luglio -80,3 °C
Naturalmente, se le condizioni ottimali persistono, col passare dei giorni la temperatura continua a scendere, sino a -85 °C e oltre. L’ultima volta che ciò è accaduto, è stato nel 1998, come mostra il quadro riassuntivo:
7 settembre -83,7 °C
8 settembre -85,1 °C
9 settembre -85,0 °C
10 settembre -80,9 °C
Si teorizza che il limite possa collocarsi a -95 °C, ma finora nessuno ha mai misurato valori inferiori a -90 °C.
L’episodio attuale invece si è già concluso poiché, alle 1200 UTC del 30 maggio, con temperatura risalita a -69,6 °C, la visibilità orizzontale si era ridotta da 50 a 20 chilometri: il che è indice di un’avvezione in atto.