Non si sblocca la straordinaria situazione meteorologica che sta interessando alcune aree del Plateau Antartico, dove le temperature hanno raggiunto nuovi record. Il 6 febbraio alla base russa Vostok è stato nuovamente battuto il limite assoluto mensile, poiché la massima ha toccato i -22,2 °C. È dunque durato solo cinque giorni il primato di -22,8 °C che superava il precedente risalente al 1976 (si veda https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=19556). Ma anche alla base italo francese Concordia sono stati registrati valori anomali: il 7 febbraio si sono raggiunti i -20,4 °C.
Nella regione del Polo Sud invece, le temperature sono allineate alla norma stagionale. Ed è proprio dal confronto fra le medie della settimana d’esordio del mese che si evince la forte differenza che contraddistingue le varie zone: alla base americana Amundsen-Scott infatti, il valore si pone a -36,4 °C rispetto a una normale, per la prima decade di febbraio, di -36,0 °C; a Vostok invece, si sono rilevati -30,2 °C rispetto a una normale, per lo stesso periodo, di -39,8 °C (+9,6 °C). Dando uno sguardo all’aspetto storico, ecco la sintesi delle cinque temperature medie più alte mai registrate a febbraio a Vostok, ordinata in senso crescente:
1966 -42,7 °C
1991 -42,0 °C
1971 -41,5 °C
1992 -41,2 °C
1986 -39,4 °C
Nell’eccezionale 1986 le temperature assolute oscillarono fra -25,7 °C (9 febbraio) e -53,0 °C (28 febbraio). Quest’ultimo è un valore che, sul Plateau Antartico, non è raro si registri già nella prima decade del mese. Nel 2009 è stato avvicinato l’8 febbraio alla stazione automatica australiana Dome Argus, dove i sensori hanno rilevato -47,0 °C (0100 UTC); ma nel medesimo sito, lo scorso anno si era già arrivati a -51,7 °C (5 febbraio).
Completa il quadro la media di Concordia per la prima settimana di febbraio: con -33,2 °C si è mantenuta al di sotto dell’andamento di Vostok per cui, dati tutti i riferimenti, quella della base russa si conferma come una situazione straordinaria.