Quando l’ex tifone Nanmadol ha raggiunto, sabato scorso, il Giappone meridionale, oltre a portare sul paese del Sol Levante le piogge intense (Owase 230 mm in 24 ore, Shionomisaki 153), delle quali scriviamo in altro articolo, ha convogliato aria umida e mite attraverso il Mar del Giappone fino alla Russia sudorientale. Vladivostok, che sul Mar del Giappone è affacciata, ha così avuto sabato 4 dicembre una temperatura massima di 6,8°C, accompagnata da pioggia. La media delle massime a inizio dicembre nella città al capolinea della Transiberiana è inferiore a -2°C. Dopo questo episodio di tepore, tutto è cambiato nello spazio di 24 ore. Già sabato sera e ancor più domenica è sopraggiunta aria fredda, accompagnata da forti venti settentrionali e da neve. La massima di domenica è stata di -8,7°C, con un calo di oltre 15°C rispetto al giorno precedente.
Un’occhiata al sabato 4 dicembre in Siberia. Chi vince la gara del freddo? Sotto i -50°C sono scese Selagoncy (-51,0°C), Zhigansk (-50,3°C), Ojmjakon (-51,2°C), Curapca (-51,8°C), Amga (-51,5°C). Siberia è sinonimo di freddo, ma la regione è vastissima e Kemerevo, a cui la suggestiva immagine da webcam che accompagna l’articolo si riferisce, è lontanissima dal “polo del freddo” della Jacuzia, in un’area della Siberia sudoccidentale dove comunque caldo in dicembre non ne fa davvero. Di Kemerevo non abbiamo i dati del 4 dicembre, ma la vicina Tomsk ha avuto estremi -20,6°/-15,5°C, più o meno in linea con le medie del periodo.
Lo scorso sabato un blizzard si è abbattuto sulle rive nordoccidentali della Baia di Hudson. Nel Nunavut, visibilità nulla è stata segnalata, in mattinata, a Rankin Inlet, dove le raffiche di vento tra 50 e 55 miglia orarie facevano turbinare la neve vecchia e nuova. Il windchill si è portato a -35°C.
In dicembre Narsarsuaq, nel sud della Groenlandia, ha normalmente temperature negative anche nei valori massimi. Tuttavia, con il forte vento da est, la temperatura massima ha raggiunto i 3,3°C lo scorso sabato 4 dicembre, circa 7°C al di sopra della media delle massime di dicembre. Calda anche la notte seguente, quando il termometro ha fermato la sua discesa a 0,0°C, circa 10°c al di sopra del valore medio dicembrino delle minime.
Sabato 4 dicembre molta pioggia in Nuova Zelanda, interessata da una bassa pressione. Accumuli localmente notevoli: Mokohinau 67 mm, Whitianga 41, Mahia 61, Napier 49, Timaru 69. Da notare che le piogge hanno interessato tanto l’Isola del Nord quanto quella del sud.
Fa caldo nei Balcani. A Sofia estremi termici 7,8°/10,6°C domenica 5 dicembre (media -2°/3°). Altri valori significativi: Burgas (sul Mar Nero bulgaro) 9,6°/11,4°C (medie 0°/7°, 10,8°/14,6° il 4), Mussala (m 2927) -4,7°/-2,8°C (medie -10°/-6°, -4,5°/-2,1° il 4), Skopje (Macedonia) 9,5°/11,0°C, Sarajevo 6,6°/10,7°C (media -3°/2°, 8,4°/10,0° il 4), Salonicco 8,2°/14,0°C (media 2°/10,0°, 7,6°/15,4° il 4), Larissa 8,4°/15,8°C (media 2°/10°), Podgorica 11,3°/14,7°C (media 3°/11°). Un po’ più fresca la Romania, comunque sopra media, con Bucarest -1,7°/8,0°C (medie -2°/3°C). In questo paese domenica è arrivato infatti un “refolo” di aria più fresca, mentre molto caldo era stato sabato 4 dicembre, con estremi 5,8°/12,3°C a Bucarest. A questo episodio, strettamente collegato al tepore riscontrato anche nel nostro paese, è dedicato un articolo di approfondimento.