Nella notte fra sabato e domenica una valanga ha travolto decine di alpinisti che dormivano nelle tende del “Campo 3”, impegnati nell’ascensione del monte Manaslu, ottava vetta del mondo (8.156 metri) nella catena dell’Himalaya, con un bilancio provvisorio di almeno 13 morti (fra cui il 66enne brianzolo Alberto Magliano), mentre altri 13 alpinisti sono stati tratti in salvo dalle squadre di soccorso. Gli altri italiani (Silvio Mondinelli, Christian Gobbi e Marco Confortola), che facevano parte della spedizione, risultano illesi.
Il bilancio della tragedia non è ancora definitivo, e c’è ancora incertezza sulle cifre di quanti potrebbero essere rimasti sotto la neve, ancora dispersi. Il ministero del Turismo nepalese ha fatto oggi la cifra di sette, ma i media a Kathmandu sostengono che potrebbero essere molti di più. Secondo la ricostruzione, un seracco di ghiaccio si è staccato prima dell’alba dal fianco della montagna e cadendo avrebbe provocato una valanga che si è abbattuta sul campo base. Si tratta di una delle peggiori tragedie della storia, accadute in Himalaya-Karakorum. Nel 2008 sul K2 morirono 11 alpinisti per il crollo di un seracco. Photo Credit: Thinkstock