Il tifone Usagi ha infine colpito in pieno il Giappone meridionale giovedì 2 agosto. Al momento del landfall, avvenuto in mattinata, ora italiana, quindi nel pomeriggio giapponese, sulla parte orientale dell’isola di Kyushu, a nord della città di Miyazaki, i venti sostenuti soffiavano fino a 169 km/h e le raffiche toccavano i 201 km/h. Oltre che a Kyushu, il tifone ha fatto sentire la sua forza, in termini di piogge torrenziali, forti venti e relative devastazioni, sull’isola Shikoku, sulla parte sudoccidentale di Honshu (la principale isola del Giappone) e sulle più settentrionali tra le isole Ryukyu, la “collana” che unisce il Giappone a Taiwan.
Al momento del landfall il tifone, accompagnato oltre che dal vento forte da onde alte 7 metri, si spostava verso nord a 30 km/h. La pressione centrale di Usagi era 953 hpa. A Miyazaki si è registrata una pressione minima di 971 hpa alle 3 del pomeriggio, mentre la velocità massima del vento è stata 89 km/h alle 13, stessa ora in cui si è registrata la massima velocità di raffica (119 km/h).
Tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, 200 mm di pioggia sono caduti su Miyazaki, 151 a Oita, 140 a Tanegashima, 90 a Fukuoka.
E ora? Si prevede che Usagi, attraversato il sudovest di Honshu da sud a a nord, contemporaneamente indebolendosi a “tropical storm”, inizi a spostarsi sulle acque del Mar del Giappone, dirigendosi verso nordest, andando a fare un secondo landfall sul Giappone settentrionale, ovvero sull’isola Hokkaido (o forse sull’estremità settentrionale di Honshu), venerdì notte, ora GMT, cioè nella mattina di sabato in Giappone.