Spuntano i fiori nel New Hampshire, le montagne della Sierra della California sono quasi senza neve e i laghi in gran parte del Michigan non si sono ancora congelati. E’ il 2012, e l’anno nuovo vede proseguire il trend di un inverno davvero modesto, sinora, per gli Stati Uniti. A Fargo, North Dakota, il 5 gennaio il termometro è salito fino a 12,8°C, rompendo un record per il giorno più caldo di gennaio che resisteva dal 1908, e il 9 gennaio a 10,6°C. Più del 99% del North Dakota è senza neve al suolo e oltre il 95% del paese che ha normalmente la neve in questo periodo dell’anno ha manto nevoso al di sotto della media. Il 5 gennaio i in Nebraska le temperature sono state localmente anche 20°C sopra media, per esempio Omaha ha raggiunto 18,9°C, contro -0,3°C della media delle massime di gennaio. 20,0°C la massima del 5 gennaio a Sioux City, contro una media di -2,4°C. La sequenza delle massime di Sioux City dal 4 al 9 gennaio è stata 14,4°, 20,0°, 8,3°, 6,7°, 8,3°, 12,2°C. In South Dakota, Rapid City ha registrato 4 massime oltre i 16°C nei primi 9 giorni di gennaio, con un picco di 22,8°C il 5 (1,8°C la media delle massime di gennaio). Da rimarcare anche i 9,4°C di massima a Minneapolis il 9 gennaio, mentre la media delle massime di gennaio è -6,2°C. E’molto probabile che questa del 2012 sia stata la prima decade di gennaio più secca della storia meteorologica degli USA. Alcune parti del nord del New England e del Midwest come pure le montagne degli Stati Uniti occidentali che sono normalmente sotto oltre 30 cm di neve in questo periodo non hanno la neve o solo una spolverata di un centimetro. Circa la metà degli Stati Uniti ha avuto temperature intorno ai 3°C sopra la media nel mese di dicembre, con porzioni del Nord Dakota e Minnesota che sono rimasti 5°C sopra la media.
Non basta quindi a “salvare” l’inverno statunitense l’Alaska, dove però freddo e neve stanno facendo anche qualcosa in più del loro “dovere”. Anchorage, la principale città del paese, ha già superato il suo record di inverno più nevoso, avendo accumulato oltre 2 metri di neve caduta dall’inizio dell’inverno, con un manto bianco di 94 cm il 9 gennaio. A sudest di Anchorage, la città di Cordova è stata paralizzata dalla neve il 5 e 6 gennaio (il manto bianco ha raggiunto i 150 cm), con l’esercito che è dovuto venire in soccorso degli abitanti. Sabato 7 e domenica 8 a Cordova è arrivata la pioggia, con riduzione del manto nevoso a 114 cm, ma “appesantimento” del manto nevoso e conseguente crollo di alcuni tetti. Valdez ha registrato 170 cm di neve caduta tra l’1 e il 9 gennaio, il 99% della neve che normalmente cade in tutto il mese, con spessore del manto nevoso arrivato a 210 cm il giorno 8. Nello sterminato entroterra il gelo è stato molto intenso il 9 gennaio, con minime -46,7°C a Bettles, -43,3°C aMcGrath, -41,0°C ad Aniak, -40,6°C a Fairbanks.
Non si attenua il caldo in Argentina. Lunedì 9 gennaio, Santiago del Estero 43,5°C, Ceres 43,0°C, Villa de Maria e Villa Dolores 42,8°C, Chamical 42,5°C, Las Lomitas 42,2°C, Santa Rosa e Villa Reynolds 42,1°C, Laboulaye 41,6°C, Bahia Blanca 41,4°C. Gran caldo anche a Buenos Aires, con 38,8°C all’aeroporto Ezeiza.
Ancora forti piogge nelle Filippine. Tra le 18 GMT di lunedì 9 e la stessa ora di martedì 10 gennaio, 117 mm a Tacloban, 114 a Guiuan, 89 a Romblon, 86 a Borongan, 60 a Catbalogan.
Forti piogge anche a Creta. Nella grande isola greca, a sud della parte continentale del paese, registrati, tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì, 43 mm a Heraklion e 42 a Souda. A Rodi, a nordest di Creta, presso le coste turche, 27 mm nello stesso intervallo temporale. Nella parte sudoccidentale della Turchia, interessata dalla stessa perturbazione, 51 mm ad Alanya, 34 a Dalaman, 32 a Denizli, 29 ad Anamur. In questa regione è caduta la neve oltre i 4-500 metri. Neve martedì (dopo che lunedì notte aveva piovuto) ai 428 metri di Denizli, tutti nevosi i 28 mm di Afyonkarahisar (m 1012, accumulo 9 cm).
La tempesta tropicale Heidi si dirige verso la costa del nordovest dell’Australia Occidentale. Alle 18 GMT di martedì 10 gennaio, la tempesta era centrata a 17,5°S 118,9°E, accompagnata da venti sostenuti fino a 65 km/h, e si muoveva verso sudovest. Secondo le previsioni, Heidi dovrebbe fare “landfall” intorno alle 15 GMT di mercoledì 11 poco a ovest di Port Hedland, accompagnata da venti fino a oltre 80 km/h.