E’ un copione già visto, durante questa stagione invernale, ma anche nel corso di inverni di anni passati.
In principio un gran massa d’aria fredda si forma sulla parte centro occidentale canadese, a causa dell’espansione in senso meridiano dell’Alta Pressione stazionante sul Pacifico orientale.
Spingendosi in direzione dell’Alaska, consente ad un flusso d’aria fredda proveniente dal Polo di protendersi in direzione dello Yukon e dei Territori del Nord Ovest, spingendosi fino alla Columbia Britannica.
Qui si portano isoterme di -30; -35°C ad 850 hPa, formando un vasto lago d’aria fredda.
Spinta poi dalle correnti prevalenti occidentali, la massa d’aria artica tende a spostarsi verso il Canada Centrale, per poi traboccare successivamente sotto forma di grande invasione gelida sugli States centro orientali.
Tale copione sembra di nuovo rispettato, anche se oramai siamo entrati nella Primavera meteorologica, e, a questo punto, il rischio che gli Stati Uniti debbano vedere nei prossimi giorni un’ondata di gelo tardivo sembra piuttosto elevata.
Le temperature minime di questa mattina sono infatti scese al di sotto del quaranta gradi sotto zero, non solamente nelle zone più settentrionali canadesi (-43,1°C a Sheperd Bay), ma anche molto più a sud (-40,4°C a Fort Smith, e -41,6°C a Lutselk, entrambi nel Territorio del Nord Ovest).
Minime tra i -28° ed i -32°C si registrano nella Columbia Britannica, nell’Alberta, ed anche nel Saskatchewan (-34,4°C a Meadow Lake).
Queste temperature rappresentano valori compresi tra i 10 ed i 15°C inferiori alla norma stagionale.
Le temperature sono invece al momento piuttosto miti sul lato orientale del Continente Nord Americano, con massime che, oggi, hanno raggiunto i +27,8°C a Richmond, e +28,9°C a Raleigh.
In attesa, comunque, degli sviluppi della situazione nei prossimi giorni.