Girata la boa di metà mese e sempre più vicini all’equinozio d’autunno, l’Italia e anche buona parte dell’Europa centro-occidentale, hanno fatto i conti con un week-end fresco e bagnato.
Venti da nord hanno imperversato sulla parte settentrionale del bacino del Mediterraneo, ma anche su Francia, Spagna e Germania, abbassando sensibilmente i termometri, fino a raggiungere valori vicini allo zero in alcune città tedesche.
La prima parte di settembre si era presentata fino ad ora piuttosto calda e a tratti perturbata su ampie zone europee. In Italia la scorsa settimana piogge a carattere di nubifragio avevano interessato le province di Savona e Pordenone, con oltre 200 mm di pioggia accumulata in poche ore, in Francia ricordiamo l’episodio alluvionale del Gard, in Spagna i tornado di Barcellona e della Catalogna, ma tali fenomeni non erano stati seguiti dall’irruzione di aria fredda, bensì dal ritorno di condizioni estive.
Questa volta la causa dell’instabilità è stata una massiccia irruzione di aria fredda in quota scesa dalle latitudini artiche, che ha approfondito un minimo di depressione che dal Mar Ligure si è spostato rapidamente sul Tirreno centro-settentrionale. Venti di bora hanno cominciato a soffiare su Emilia-Romagna e Marche, causando pesanti e persistenti piogge per effetto stau, in grado di accumulare oltre 100 mm di acqua in poche ore (cfr www.meteogiornale.it/news/read.php?id=11944) e di abbassare le temperature fin ad oltre 10 gradi in alcune zone del nord est. A Trieste la temperatura massima è passata da +28°C di sabato a +15.6°C di domenica, a Venezia da +25.5° a +15.3°C, a Bologna da +27.4°C a +13.6°C, a Milano da +24.4°C a +17.8°C, a Rimini da +27°C a +19°C, a Falconara da +28.6°C a +20.4°C. Mediamente al nord in 48 ore la temperatura è calata di ben 8°C, portandosi talvolta a livelli record per il mese di settembre, come a Bologna, dove negli ultimi 30 anni mai si era registrata una massima inferiore ai 14°C!
Più contenuto il calo termico in Sardegna, anch’essa spazzata dai venti da nord, ma pur sempre con valori termici diurni mediamente compresi tra +20 e +25°C almeno lungo le coste. Sul versante adriatico si nota palese la forte differenza tra le non troppo distanti Falconara e Pescara. Se nella prima la bora ha datto atto a forti precipitazioni accompagnate da un calo termico consistente, nella città abruzzese ha soffiato il libeccio che scendendo dall’Appennino arriva sulla costa con effetto favonico. Il risultato sono i +27.7°C di massima registrati, in aumento rispetto ai +27.1°C del giorno prima. Calo termico invece abbastanza pronunciato sul lato tirrenico del centro, dove Firenze ha registrato +19°C e Roma +24.
Nessun calo termico invece al sud interessato dai caldi venti meridionali, dove anzi vi sono stati locali aumenti specie sul lato orientale. A Bari ad esempio, la colonnina di mercurio ha sfiorato i +31°C, raggiungendo il valore più alto finora registrato in questo mese di settembre.
E in Europa? Un vistoso calo termico si è avvertito prima in Scandinavia, già dalla giornata di venerdì; Oslo e Helsinki, rispettivamente con -1.1°C e -0.1°C, hanno registrato le prime temperature minime negative della nuova stagione, ma temperature molto basse si sono registrate anche in Germania (+3°C ad Amburgo, +1°C ad Erfurt), in Francia, dove a Parigi la massima è calata di 10°C tra giovedì e venerdì portandosi da +26 a +16°C e dove sia al nord (Brest) che al sud (Tarbes) si sono registrate minime di appena +5°C. Calo termico vistoso anche in Spagna, dove a Madrid la temperatura minima è scesa fino a +6°C, in calo di 11°C dal giorno precedente.
Domenica in Norvegia, dopo la neve e la gragnola che erano cadute nelle località del nord e dell’interno della nazione nei giorni precedenti, è arrivata aria atlantica più mite, così i +15.4°C di massima registrati ad Oslo sono stati superiori alle massime delle “nostre” Udine, Treviso Venezia, Bergamo, Ferrara e Bologna.