Le recenti intrusioni d’aria fredda da nord hanno avuto un riflesso anche sulle temperature della superficie del mare: solamente negli ultimissimi giorni si è percepito un diffuso calo termico un po’ su tutto il Paese, ma in realtà gli specchi d’acqua attorno alla Penisola ed alle Isole avevano già iniziato la loro fase decrescente già da qualche tempo. L’incursione fredda degli ultimi giorni non è stata infatti la prima ad attraversare l’Italia e circa 8-10 giorni fa se n’era avuta un’altra che, seppure momentanea, aveva portato intensi venti settentrionali: come ben sappiamo, il vento è il principale fattore di rimescolamento delle acque superficiali con quelle più profonde.
Nell’arco di poco tempo, abbiamo quindi assistito ad un drastico passaggio da valori di un paio di gradi sopra la norma verso valori che addirittura risultano in qualche caso sottomedia. Lo possiamo apprezzare osservando lo scenario attuale in Adriatico, sullo Ionio, sul Tirreno Meridionale e bacini attorno alla Sicilia. Fino ad appena due settimane fa erano proprio tutti questi bacini a risentire di temperature del mare molto anomale, che conservavano un calore da far paura per le potenzialità che si potevano avere con le fasi perturbate.
In effetti, il contrasto col mare caldo è stato davvero incisivo: abbiamo visto fiorire con irrisoria facilità maestosi temporali e frequenti trombe d’aria, proprio in Adriatico ed in diverse aree costiere del Sud Italia. Valutando la situazione attuale, sembra proprio che il calore immagazzinato durante tutta la stagione estiva sia stato almeno in parte perso, ma questo non significa certo che si possa abbassare la guardia sul pericolo di fenomenologia intensa esaltata dal mare. In una visione d’insieme, osserviamo come il Mediterraneo Occidentale appaia ancora molto caldo, specie a ridosso delle coste iberiche ed Isole Baleari: d’altronde in questa zona ha dominato anche ultimamente in modo molto deciso l’anticiclone e non sono riusciti a giungere i venti freddi che hanno invece spazzato l’Italia.