E’ da qualche mese che monitoriamo il clima dell’Emisfero Meridionale, esposto ad una stagione invernale particolarmente rigida, soprattutto in Sudamerica, esposto a nevicate in zone dove non si erano mai viste, in prossimità dei Tropici.
Dopo una pausa primaverile di clima piuttosto mite, ed anche caldo, adesso si è riproposto il caratteristico blocco pressorio all’origine di quello che è stato il clima freddissimo che ha dominato il trimestre invernale su quelle zone.
Un robusto anticiclone con valori barici di oltre 1035 hPa si è proposto al largo delle coste cilene, posizione assai inconsueta per delle zone che sono dominate da correnti occidentali, ed assolutamente inconsueta per la Primavera inoltrata.
Sul lato orientale del Continente è potuta così risalire verso nord una depressione antartica, che, con un valore barico di 980 hPa, ha provocato un’irruzione fredda poderosa sull’Argentina, facendo risalire l’isoterma di 0°C ad 850 hPa fino all’altezza dell’Uruguay.
Gli effetti sono stati notevoli: sull’Argentina assistiamo al contrasto tra le temperature massime di +34-36°C che si sono verificate sulle città del Nord nella giornata di ieri (+33,8°C a Santiago del Estero, +35,5°C all’aeroporto di Catamarga), e quelle minime sotto lo zero che si sono avute stamani sul Centro – meridione dello Stato (-1°C all’aeroporto di San Julian, ma solo +2°C di minima a quello di Azul, che non è molto distante da Buenos Aires).
Il calo termico è stato notevole su tutta la parte centrale dell’Argentina, e di parte dell’Uruguay, ove, in 24 ore, si sono persi dai 10 ai 14°C (un calo di quattordici gradi in 24 ore è stato registrato all’aeroporto di Santa Rosa).