Due avvezioni hanno interessato la regione del Polo Sud geografico nel corso di luglio, portando verso l’alto le temperature medie mensili. La prima nei giorni fra il 12 e il 15, la seconda tra il 24 e il 27, che è risultata anche la più intensa, con la temperatura massima che, il giorno 26, ha raggiunto i -39,1 °C. Non è infrequente che, nel cuore dell’inverno, i valori risalgano a tali livelli, tant’è che il record del 16 luglio 1986 toccò i -33,7 °C. A testimoniare la normalità della situazione, va aggiunto che la massima del 26 luglio non ha nemmeno avvicinato il limite del giorno, fissato nel 1964 a -35,0 °C.
Nei giorni scorsi, al contrario, le temperature sono scese parecchio sui settori più orientali del Plateau Antartico: a Dome Argus (o Dome A), il 26 luglio la minima si è fermata a -74,1 °C, mentre a Vostok, il 25 luglio, è arrivata a -76,3 °C. Alla base italo francese Concordia, i giorni più freddi del mese si sono registrati fra il 21 e il 23, con punte inferiori ai -75 °C e una minima, toccata il 22 luglio, di -76,9 °C; nello stesso giorno, la vicina stazione automatica Dome C II, appartenente al network dell’Antarctic Meteorological Research Center, ha segnato -75,1 °C (0200 UTC).
Valori in risalita generalizzata, il 27 luglio. Questi i dati sinottici rilevati alle 0600 UTC:
Vostok -62,0 °C
Concordia -65,3 °C
Dome A -63,1 °C
Al contrario, i termometri della base Amundsen-Scott, al Polo Sud geografico, stanno tornando a scendere: alle 0900 UTC del 27 luglio segnavano -51,0 °C.