Usagi è diventato un tifone potente e pericoloso nell’attraversamento del Mar delle Filippine. Alle 12 GMT di martedì 31 luglio esso era centrato a 23,5°N 138,8°E, accompagnato da venti sostenuti che soffiavano fino a oltre 190 km/h (categoria 3), ovvero circa 200 miglia a ovest-sudovest di Iwo Jima, una delle isole Volcano, e 690 miglia a sudest di Miyazaki, sull’isola giapponese di Kyushu. Il tifone si spostava verso nordovest a 20 km/h rinforzando ulteriormente. Alle 19.30 GMT esso era centrato a 24,2°N 137,8°E, con una pressione centrale di 937 hpa e venti sostenuti fino a 212 km/h, avendo quindi raggiunto la categoria 4.
Si prevede che il tifone mantenga forza sostanzialmente invariata nelle prossime ore. Alle 0 GMT di mercoledì, infatti, dovrebbe essere centrato a 25,1°N 137,0°E, sempre con venti sostenuti fino a 212 km/h.
Il tifone Usagi dovrebbe poi continuare a spostarsi verso nordovest nella giornata di martedì e nella prima parte di mercoledì, mantenendosi molto potente, per impattare intorno alle 12 GMT di giovedì su Kyushu, come tifone di categoria 3, con effetti quindi devastanti, sia per le abbondanti piogge che per i forti venti.
Attraversata Kyushu e l’estremità sudoccidentale di Honshu, la tempesta, indebolita ma ancora potente, con venti sostenuti a oltre 130 km/h, dovrebbe deviare, nelle prime ore, ora GMT, di venerdì, la sua traiettoria, iniziando a dirigersi verso nord-nordest e quindi verso nordest, sulle acque del Mar del Giappone. L’evoluzione successiva potrebbe portare Usagi a colpire, come “tropical storm”, la settentrionale isola di Hokkaido, ma avremo tempo di ritornare sul’argomento nei prossimi giorni.