La prevista svolta si spiega con il graduale spostamento verso sud-ovest del lago d’aria gelida, in espansione verso i Balcani e in parte l’Adriatico: questo sta portando un graduale addolcimento dello zoccolo duro del nucleo freddissimo, laddove le temperature hanno raggiunto livelli eclatanti, i più rigidi dell’intero inverno. Ci riferiamo naturalmente alla Russia Europea, ma anche alle zone baltiche e scandinave, dove tuttora persistere la roccaforte del grande freddo.
Solo qualche giorno fa il freezer scandinavo era capace di produrre temperature addirittura sotto i -40°C, mentre quest’oggi i valori più bassi hanno raggiunto “solo” i -32/-34°C. In Russia la capitale Mosca non scende più sotto i -20°C, dopo aver raggiunto il picco fra venerdì e sabato, con temperature che hanno toccato quasi i -27°C. E ora il gelo è destinato ulteriormente ad ammorbidirsi, come possiamo apprezzare dal confronto fra la situazione attuale e quella di domenica: il gelo in quota si sarà ridimensionato di oltre 10 gradi.