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Stato di emergenza per l’uragano Rita

di Massimo Aceti
23 Set 2005 - 12:05
in Senza categoria
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Nell'immagine del satellite GOES del NOAA l'uragano Rita ormai non distante dalle coste del Texas. Nella seconda immagine la previsione del modello ETA elaborata dal MeteoGiornale per la notte tra venerdì e sabato, quando si nota che il centro dell'uragano dovrebbe toccare terra nelle coste settentrionali del Texas. Uno speciale mappe di previsione per l'uragano Rita è disponibile al seguente indirizzo: https://www.meteogiornale.it/mappe/rita.php.
stato di emergenza per luragano rita 4128 1 2 - Stato di emergenza per l'uragano Rita
“L’estremamente pericoloso uragano di categoria quattro Rita si sta muovendo verso il sud-ovest della Lousiana e le coste settentrionali del Texas con piccoli cambiamenti di forza…”
Così inizia l’ultimo bollettino emesso dal National Hurricane Center. Rita è stato degradato a categoria 4, ma rimane ugualmente un uragano potenzialmente disastroso.

Un’allerta uragano è in vigore nella parte costiera compresa tra Port O’Connor (Texas) e Morgan City (Lousiana). Ciò significa che in queste zone sono attese condizioni da uragano, con venti cioè che soffieranno ad almeno 120 km/h (ma in questo caso probabilmente molto di più) entro le prossime 24 ore. Condizioni da tempesta tropicale, vale a dire con venti leggermente meno intensi, sono invece attese in tutto il tratto costiero della Lousiana, compresa l’area metropolitana di New Orleans disastrata recentemente da Katrina, e sulla parte costiera del Texas compresa tra Port O’Connor e Port Mansfield.

Ma, come già spiegato nell’articolo di ieri, non è sempre direttamente la forza del vento la causa dei maggiori danni nelle aree interessate dagli uragani. Onde di marea e piogge persistenti producono spesso i disastri peggiori.
Rita, che attualmente si trova 525 km a sud est di Galveston, con venti sostenuti che soffiano a 220 km/h ed un minimo di pressione centrale di 921 hPa, potrebbe produrre onde di marea alte fino a 6 metri oltre il normale nelle zone costiere prossime al centro dell’uragano e in quello ad est di esso. Anche le zone costiere dell’Alabama, del Mississippi e della Lousiana orientale, le zone cioè colpite da Katrina, saranno interessate da forti mareggiate.

Le piogge si diceva, altra possibile fonte di disastro, potrebbero arrivare a scaricare anche oltre 300 mm d’acqua tra il Texas sud-orientale e la Lousiana sud-occidentale. Venti a 200 km/h, violente mareggiate, piogge alluvionali, un mix potenzialmente devastante come ben sanno le autorità americane, che stanno evacuando dalle loro abitazioni circa 2 milioni di persone. Non c’è difesa che tenga a tempeste così violente, l’unica scelta è la fuga.

Ma dove e quando colpirà esattamente Rita? Le previsioni sembrano concordare sul fatto che il “landfall”, cioè il punto in cui l’uragano toccherà la terra ferma, avverrà tra venerdì sera e sabato notte nel tratto costiero settentrionale del Texas, probabilmente tra Galveston e Port Arthur, quando avrà perso ancora un po’ della sua attuale forza e sarà probabilmente un uragano di terza categoria.

Ma è normale che due uragani di categoria 5 come Rita e Katrina si abbattano sul Golfo del Messico a distanza di appena un mese uno dall’altro? Dalle ricerche effettuate è emerso che questo caso si è verificato solo nel 1961, quando la stessa area venne colpita dagli uragani Carla e Hattie tra i mesi di settembre e ottobre.

Giorni fa avevamo dato notizia dell’uragano Philippe che si stava sviluppando al largo delle Piccole Antille. Come previsto l’uragano si è diretto in pieno Atlantico senza interessare alcuna terra emersa, passando solo relativamente vicino all’isola di Bermuda, ed è ormai un piccolo ciclone tropicale alla fine della sua vita.

Nel Pacifico orientale sono ancora attive le tempeste Kenneth e Max, entrambe per poco tempo divenute uragano, ma in via di esaurirsi in oceano senza destare alcuna preoccupazione. Nel frattempo sempre in questo tratto di oceano è appena nata la quattordicesima depressione tropicale della stagione, che ancora attende un nome. La seguiremo nei prossimi giorni se sarà il caso.

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