Da martedì 11 febbraio gli Stati Uniti sono sotto scacco dell’ennesima tempesta di neve e ghiaccio di questo inverno se non eccezionale, quanto meno non ordinario, che secondo la NOAA è il terzo inverno più freddo degli ultimi 30 anni.
I primi ad essere colpiti dalla tempesta sono stati gli stati del profondo sud. Sei stati hanno dichiarato lo stato di emergenza, Alabama, Georgia, North e South Carolina, Virginia e Maryland; circa 300 mila persone sono rimaste senza energia elettrica tra Georgia, North Carolina e South Carolina.
Da mercoledì notte quasi 6000 voli sono stati cancellati, in gran parte in partenza dagli aeroporti di Atlanta, Washington e Philadelphia. Ben 2600 solo da Atlanta, il maggior hub aeroportuale mondiale.
Il ghiaccio e la neve hanno reso scivolose e pericolose le strade, causando numerosi incidenti, soprattutto in Texas.
La tempesta si è successivamente mossa verso nord-est, in direzione della costa atlantica, intensificandosi ulteriormente, e tra mercoledì e le prime ore di oggi (giovedì 13 febbraio), ha raggiunto Virginia, Maryland e parte della Pennsylvania, impattando su numerose tra le maggiori città della zona, come Washington, Harrisburg, Philadelphia, e poi proseguendo ancora verso nord-est, fino a New York, Albany e Boston.
Le nevicate stanno ora interessando l’area compresa tra Washington e New York, ma sta arrivando aria più calda da sud-est e la neve potrebbe trasformarsi in pioggia o nel pericoloso fenomeno della pioggia che congela al suolo. A New York la temperatura è risalita dai -11,1°C di ieri agli attuali 0 gradi e l’accumulo nevoso ha raggiunto 20 cm, la neve cade accompagnata da forti raffiche di vento, in una classica tempesta di Nor’easter. A Washington ci sono 18 cm di neve al suolo.
La risalita delle temperature sulla costa est sarà solo temporanea, fino ad inizio della prossima settimana continuerà a fare mediamente freddo.