Si avvicinano i -60 gradi in Siberia, ma non è il tradizionale polo del freddo del nord-est della Jacuzia a registrate i valori più bassi, bensì la Jacuzia occidentale. Yarolin con -58,5°C, Habardino con -57,6°C, Selagoncy con -56,2°C, sono le tre località che questa notte sono scese sotto i -55°C.
Ancora in ritardo Ojmjakon e Verhojansk, Ojmjakon addirittura questa notte non figura nemmeno tra le prime 100 località più fredde del pianeta!
Ma la prima località siberiana a scendere questa stagione (e ovviamente nel 2014) sotto i -55°C è stata Tugoncani, ancora più ad ovest, nei Territori di Krasnojarsk, che già ieri 6 gennaio ha toccato -55,1°C.
Il freddo nel nord dei Territori di Krasnojarsk è rimarcato anche dal perdurare di glaciali condizioni a Norilsk, che negli ultimi giorni ha toccato nuovi limiti scendendo a -46,8°C ieri 6 gennaio (con massima di -41,1°C) e a -47,2°C oggi 7 gennaio. Si tratta di valori oltre 15 gradi al di sotto delle medie e a circa 5 gradi dai record assoluti.
Ed è giunto il freddo anche nella stessa Krasnojarsk (in una foto dal twit di Russland HEUTE), nel sud dei Territori di cui è capitale. Dopo molti giorni di clima mitissimo ma nevoso, la temperatura nelle ultime due notti è scesa sotto i -25°C, poco sotto le medie del periodo. Le immagini di Krasnojarsk senza neve che qualche settimana fa hanno fatto il giro del mondo, sono ormai un ricordo piuttosto lontano, il manto nevoso in città ha infatti raggiunto i 40 centimetri.
Destino simile l’hanno avuto le altre grandi città del sud della Siberia, qualcuna prima, qualcuna dopo, tutte hanno avuto nevicate e temperature in drastica diminuzione. Il gelo è giunto anche più ad est, Irkutsk dopo le nevicate dei giorni scorsi è scesa questa notte per la prima volta quest’anno a -30°C.
Gelo intenso anche in Mongolia, che questa notte ha strappato al Canada lo scettro di secondo polo del freddo mondiale: la località di Tsetsen Uul ha toccato -43,4°C, quella più fredda del Canada “appena” -41,5°C.
A raffreddare così tanto il cuore dell’Asia è stato un nocciolo del vortice polare in quota, supportato al suolo da un’area di alta pressione termica che dal Mar Glaciale Artico si è allungata verso sud.