Non ce l’ha fatta la Siberia, prima della fine di questo 2013, a raggiungere la soglia dei -55°C, che non rappresenta nemmeno una temperatura eccezionale per le zone più fredde della Jacuzia, ma piuttosto normale per il periodo.
Addirittura negli ultimi due giorni la Siberia nord-orientale, quella normalmente più fredda, ha visto una decisa risalita termica, coi valori minimi saliti sopra la soglia dei -40°C. A Verhojansk dal 30 al 31 dicembre la minima è passata da -50,5°C a -36,1°C e ha ripreso a nevicare.
Il riscaldamento della Siberia orientale è stato bilanciato dal raffreddamento di quella centro-occidentale, una zona che per quasi tutto il mese di dicembre aveva avuto temperature molto più alte del normale.
Il polo del freddo è infatti passato tra il nord-ovest della Jacuzia e il centro-nord dei Territori di Krasnojarsk. L’ultima notte dell’anno la località più fredda è stata Agata con -52°C, seguita da Habardino con -51,1°C e Strelka Chunya con -50°C. Ieri la più fredda era stata Suhana con -51,6°C.
Oltre il Circolo Polare Artico nuova minima stagionale a Norilsk, scesa fino a -45,6°C e nonostante il recupero in extremis degli ultimi giorni che ha portato la media mensile a -19,7°C, rimane un dicembre nel complesso molto caldo, oltre 5 gradi oltre la media climatica.
In altre zone più meridionali dei Territori di Krasnojarsk ha fatto molto più caldo, non solo in termini assoluti ma anche in relazione alle rispettive medie. A Krasnojarsk città (nella foto da twitter dopo la nevicata del 29 dicembre) il mese ha avuto una media di -6,2°C, oltre 7 sopra media. Il dicembre più caldo rimane per un soffio quello del 1898. Un dato che appare davvero strabiliante, oltre l’eccezionalità, è quello di Yeniseysk. Ci torneremo in un successivo articolo.