Rita, dopo aver interessato le Bahamas, si sta muovendo sempre più velocemente in direzione delle Florida Keys e nel suo movimento verso ovest si va rinforzando, ma rimane al momento una tempesta tropicale, con venti sostenuti a 110 km/h ed onde di marea di 2.5 metri; si stima possa essere promossa ad uragano entro fine mattina. Rita si trova al momento circa 200 miglia a est/sud-est delle Florida Keys. L’allerta uragano è in vigore per le Florida Keys, dove è stata ordinata l’evacuazione delle isole, ma anche per Miami Beach e Key Biscayne, per le isole di Andros ed Exumas nelle Bahamas e per le province di Matanzas, Villa Clara nonché la stessa città dell’Avana, a Cuba.
Rita si sta dirigendo verso le calde acque del Golfo del Messico e c’è il concreto rischio che possa diventare un “major hurricane”, cioè un uragano almeno di categoria 3. Sono state sospese le operazioni di rientro della popolazione nella città di New Orleans: seppure al momento le previsioni indicano che Rita dovrebbe solo sfiorare la Lousiana recentemente sconvolta da Katrina, le autorità americane ritengono di non poter escludere il rischio di nuovi allagamenti nella città.
Se le attuali previsioni del NHC saranno rispettate, Rita diventerà un uragano di terza categoria, con venti sostenuti a 200 km/h e raffiche fino a 240 km/h, ed in queste condizioni farà “landfall” sulle coste settentrionali del Texas, tra Freeport e Galveston, non lontano da Houston.
Assai meno di Rita, seppur già uragano, preoccupa Philippe. Philippe si sta muovendo in aperto oceano, con direzione nord. La sua traiettoria lo porterà nei prossimi giorni ad avvicinarsi all’isola di Bermuda, ma al momento si ritiene che più probabilmente, prima di arrivare sull’isola, virerà verso est portandosi verso il centro Atlantico. La sua successiva evoluzione lo vede “rapito” dal flusso zonale delle medie latitudini, e, come Maria la settimana scorsa, diretto verso l’Europa, come normale, seppur molto profonda, depressione extra-tropicale.
Kenneth e Max sono i due uragani nel Pacifico orientale e preoccupano ancor meno di Philippe: probabilmente si esauriranno in loco nel giro di pochi giorni.
Anche Jova, l’uragano attivo nel Pacifico centrale pare destinato ad esaurirsi in oceano. Jova è però un uragano di terza categoria, molto potente, accompagnato da venti sostenuti a 185 km/h, con raffiche fino a 230 km/h, produce onde fino a 12 metri di altezza e nei prossimi giorni la sua area di influenza potrebbe includere molto marginalmente anche parte dell’arcipelago delle Hawaii. L’uragano, secondo le attuali previsioni, passerà comunque molto distante da dette isole, per area di influenza si intende semplicemente una zona in cui potrebbero esserci piogge, temporali e vento un po’ più intensi della norma, senza generare particolari allerte.