Nel Regno Unito è emergenza continua, tant’è che il presidente della Environmental Protection Agency ha dichiarato che le allerte meteo non possono servire a proteggere la popolazione dal rischio alluvione. In molti casi si troveranno ad affrontare la situazione da soli.
Nell’intervista rilasciata al “The Daily Telegraph”, il Presidente sottolinea come sia necessario scegliere quali zone sia opportuno proteggere dalla furia distruttiva delle inondazioni. Decisioni che dipendono dal fatto che centinaia di case e vasti appezzamenti di terreno finiranno sott’acqua. “In caso di terreni agricoli facciamo quello che possiamo coi mezzi a nostra disposizione per cercare di limitare i danni. Le misure straordinarie verranno intraprese per garantire la massima protezione alla popolazione e alle loro abitazioni”.
Secondo Smith la situazione è paragonabile alle terribili alluvioni del 1953. Sinora il bilancio parla di 300 persone che hanno perso la vita, come accadde proprio 60 anni fa. Il numero di vittime a causa della inondazioni è in continua crescita. Domenica scorsa un 67enne ha perso la vita dopo essere precipitato in mare. In Scozia, la Guardia Costiera è ancora alle prese con le ricerche di un pescatore scomparso domenica mattina. Secondo i meteorologi mercoledì è previsto un nuovo peggioramento del tempo. Il vento raggiungerà gli 80 km/h e in alcune zone pioverà tantissimo.
L’Environmental Protection Agency ha messo in guardi gli abitanti delle aree costiere dalle maree e le grandi onde che minacciano l’intero settore meridionale.