Ora, non ci sono più dubbi: l’inverno 2006 ha portato un record sul Plateau Antartico. Il 18 luglio (0745 UTC) i sensori di Dome Fuji, l’Aws aggregata all’omonima base semi permanente giapponese, hanno registrato -82,9 °C, che supera in basso il precedente -82,2 °C del 23 luglio 2003: un dato, quest’ultimo, su cui regnava qualche incertezza circa la sua effettiva validità. Il limite è stato toccato dopo una decina di giorni in cui la temperatura si è abbassata, quasi costantemente, sotto la soglia dei -80 °C. Ecco il riepilogo delle minime:
7 luglio -81,0 °C
9 luglio -81,5 °C
14 luglio -82,1 °C
15 luglio -80,1 °C
16 luglio -80,1 °C
17 luglio -80,2 °C
18 luglio -82,9 °C
Il valore modifica la classifica (provvisoria) delle temperature estreme registrate dal network delle Aws gestite dall’Antarctic Meteorological Research Center:
Dome C -84,6 °C (26 agosto 1982)
Ago 4 -83,7 °C (16 maggio 1994) Antarctic Geophysical Observatories
Dome C II -83,1 °C (29 luglio 2004)
Dome Fuji -82,9 °C (18 luglio 2006)
Dome F -82,1 °C (18 agosto 1995)
Nico -82,1 °C (1 agosto 2005)
Clean Air -80,6 °C (14 settembre 1997)
Come già evidenziato (vedi https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=13641), in questi giorni un’ampia porzione del Plateau Antartico è interessata da un forte raffreddamento, che lasciava supporre la possibilità di qualche puntata record. Anche nell’area del Polo Sud si segnalano dati termici molto bassi che, se non interverranno inversioni di tendenza, potrebbero condurre a temperature medie mensili quasi storiche.