Ha fatto scalpore la notizia della nevicata di Pechino, non tanto per l’entità ma piuttosto perché giunta dopo la bellezza di 106 giorni di totale assenza di qualunque tipo di precipitazioni. Fonti locali del Governo Cinese hanno poi fatto sapere che la nevicata è stata possibile grazie all’inseminazione delle nubi operata tramite lo ioduro d’argento, che hanno così scaricato la precipitazioni dalle nubi presenti.
In ogni caso non basta la debole nevicata pechinese per risolvere una siccità pesantissima che si protrae da diversi mesi su tutta la Cina Orientale ed in particolare sul comparto nord-orientale. Per la metropoli pechinese si tratta della peggiore siccità invernale e probabilmente sarà la più persistente da oltre mezzo secolo a questa parte. Solo nell’inverno 1970-1971 si stabilì una striscia di giorni consecutivi senza precipitazioni maggiore rispetto ad oggi. C’è poco da attendersi un miglioramento in questa seconda metà di febbraio, dato che le medie di precipitazioni mensili sono bassissime.
L’allarme siccità delle zone più popolate della Repubblica Popolare Cinese contrasta con situazioni opposte ed estreme di altre zone asiatiche. Negli ultimi giorni hanno fatto molta notizia le inondazioni dello Sri Lanka, dovute ad una lunga fase piovosa: basti pensare che a Gennaio le piogge hanno superato la norma anche del 300-400%, a fronte di una situazione siccitosa che ha invece penalizzato gran parte del comparto indiano.