Il clima del Portogallo si presenta umido e piovoso nella parte settentrionale della nazione, addirittura senza una vera stagione secca nell’estremità nord al confine con la Galizia, secco solo in estate nella parte centro-meridionale. L’esposizione diretta alle correnti atlantiche preserva normalmente il Portogallo da lunghi periodi di siccità, che si presentano solo nella parte più meridionale del paese, maggiormente protetto dall’Anciciclone delle Azzorre, dove di solito l’estate e la mancanza di precipitazioni si può protrarre dai 4 ai 5 mesi.
Quest’anno, l’anomala insistente presenza dell’alta pressione oceanica, spesso in connubio con l’alta pressione continentale africana, ha creato una situazione di siccità prolungata su tutto il paese lusitano, anche la sua parte più settentrionale. Per mesi sul Portogallo è piovuto pochissimo, con danni enormi al settore agricolo e al patrimonio boschivo, devastato da enormi incendi.
Da almeno 15 giorni la situazione è finalmente mutata. Ha iniziato Vince, lo “strano” uragano nato nei pressi di Madeira, arrivato sul Portogallo insieme ad un fronte freddo atlantico, a far cadere le prime piogge sul paese assetato, e ha proseguito il “lavoro” una vasta depressione atlantica che in questi giorni, bloccata nel suo incedere verso est dall’anticiclone centrato sull’Europa, ha fatto cadere in alcune zone fino ad oltre 100 mm di pioggia.
Il tutto mentre il resto dell’Europa occidentale, compresa gran parte della vicina Spagna, è stata interessata da un’area di alta pressione che ha portato i termometri a raggiungere valori eccezionali per la stagione, specialmente in Francia, paese quest’ultimo dove ancora il deficit idrico rimane pesante.
Ma, tornando al Portogallo, a partire dal 27 ottobre sono caduti 125 mm di pioggia a Portalegre, 115 a Viseu, 102 a Sines (di cui 85 il giorno 27), 84 sul monte Penhas Douradas, 83 a Viana do Castelo, 79 a Castelo Branco, 72 a Beja, 69 a Bragança, 64 ad Oporto, 62 a Sintra, 60 a Lisbona e 32 a Faro. Dall’inizio del mese sono ben 230 i millimetri di pioggia caduti a Viana do Castelo, 185 a Portalegre, 174 a Castelo Branco, 140 a Vila Real, 130 ad Oporto e Braganca, 122 a Lisbona, 100 a Beja, 90 a Coimbra e 75 a Faro: si tratti di accumuli superiori in alcuni casi anche del 50% rispetto alle medie pluviometriche.
Il mese di ottobre ha dunque portato sul Portogallo quelle piogge diffuse, da nord a sud e dal litorale all’entroterra, e localmente molto abbondanti che per molti mesi avevano evitato il paese, e ha spazzato via la “gobba” di alta pressione che è forse la più evidente tra le anomalie climatiche europee di questi ultimi 2 anni, quella “gobba” che durante l’estate del 2003 si era portata molto più ad est inglobando gran parte del continente europeo e che quest’anno è invece rimasta stazionaria sulla parte occidentale della Penisola Iberica.
E’ tuttavia ancora presto per “cantare vittoria”: ottobre potrebbe anche rappresentare un’anomalia all’interno di un nuovo trend climatico, oppure, e lo speriamo, un’importante punto di svolta per un ritorno alla “normalità”, o per meglio dire per un ritorno a quegli schemi climatici che ci sono più familiari.