Dopo una quarantina di giorni, la regione del Polo Sud è stata nuovamente interessata da temperature inferiori ai -70 °C: un livello che, durante l’inverno australe, sul Plateau Antartico è normale, ma che quest’anno si fatica a vedere anche nelle aree più estreme. Per quanto riguarda la base americana Amundsen-Scott, nel corso del 2009 è la seconda volta che si tocca tale limite, il che costituisce una sorta di record dell’ultimo mezzo secolo. Il 17 luglio la minima ha toccato i -71,6 °C fissando il nuovo limite stagionale dopo i -70,0 °C del 6 giugno. Per quanto riguarda la regione del Polo Sud, ovvero quella compresa entro gli 89° S, in entrambe le occasioni i valori più bassi sono stati toccati alla stazione automatica Nico (89°00′ S, 89°40′ E, 2.935 m), come mostra il quadro:
07.06 -71,4 °C
17.07 -72,1 °C
Il record storico mensile della regione appartiene ad Amundsen-Scott e risale al 25 luglio 1965 con -80,6 °C; a Nico invece, l’estremo è stato toccato il 10 luglio 1997 con -78,2 °C. Da notare come, negli ultimi anni, al Polo Sud geografico sia sempre meno frequente raggiungere i -100 °F (-73,4 °C), temperatura simbolica nella cultura anglosassone (si veda https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=18556): già nel 2008 non è accaduto, ed è stata la prima volta dal 1964. E pure nell’attuale circostanza i termometri hanno già invertito la tendenza: alle 1200 UTC del 18 luglio infatti, si era tornati a -67,4 °C.
Nelle altre aree del Plateau Antartico ancora dati superiori alla media: -63,1 °C la minima del 18 luglio alla base russa Vostok (norma delle minime 1958-2008: -70,5 °C); alla base italo francese Concordia alle 0900 UTC la massima era invece assestata a -50,4 °C. Valori bassi si incontrano sul Mare di Weddell orientale: alla base inglese Halley alle 1100 UTC si registravano -37,1 °C.