La città di Mopti, nel Mali, paese dell’africa subsahariana, ha ricevuto nelle 24 ore tra le 6 GMT del 24 giugno e la stessa ora del 25 giugno, ben 163 mm di pioggia. La media mensile per questa località è di 58 mm per giugno, mentre luglio e agosto sono i mesi più piovosi con 141 e 174 mm rispettivamente.
Giugno è infatti il mese in cui iniziano, nella regione del Sahel, la fascia al limite tra il Sahara meridionale e le zone a savana, più a sud, le piogge estive collegate alla risalita verso nord della ITCZ, la fascia di convergenza intertropicale tra alisei di NE e di SE (che sulla regione si presentano però come venti da sudovest).
Mopti si trova nel delta interno del Niger, una zona dove il fiume si allarga ad allagare, durante i periodi più piovosi, vaste zone di terreno, fertilizzandole, poco prima del punto in cui esso descrive l’ampia curva che lo porta a cambiare direzione, dirigendosi non più verso nord, come fa a Mopti, ma verso sud, dove poi sfocierà nel Golfo di Guinea.
Poco più a sud di Mopti si trova San, vicinissima a Djenne, resa famosa dalla grande moschea costruita col fango essiccato. Anche qui è piovuto parecchio: 51 mm nelle stesse 24 ore.
La capitale Bamako ha invece ricevuto 31 mm nello stesso intervallo di tempo: un buon quantitativo, ma qui, parecchio più a sud di Mopti, le piogge cominciano già di norma in giugno, in cui infatti la piovosità media è 131 mm.
Il fatto che le grandi piogge saheliane siano già iniziate a latitudini così settentrionali può essere letto come un segnale favorevole a una estate calda sul bacino del Mediterraneo. Un “monsone” africano particolarmente intenso può avere l’effetto di sospingere parecchio a nord l’anticiclone africano e la relativa massa d’aria calda subtropicale.