In Florida, il “sunshine state” degli USA, vi sono state recentemente piogge piuttosto intense. A Tampa, sulla costa del Golfo, sono caduti 23 mm fra le 0 e le 12 GMT di giovedì 17 marzo, che diventano 32 facendo riferimento alle 24 ore tra le 12 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, quasi la metà della media pluviometrica di marzo (80 mm). Nelle stesse 24 ore il medesimo fronte perturbato ha portato piogge significative anche in Georgia (Augusta 16 mm) e nelle due Caroline, soprattutto in quella del nord (Raleigh 25 mm).
Napier, sull’Isola del Nord della Nuova Zelanda, normalmente riceve 70 mm di pioggia nel mese di marzo. Notevoli quindi i 57 mm registrati in sole 12 ore, tra le 0 e le 12 GMT di giovedì 17 marzo.
Potremmo riportare innumerevoli esempi di quanto sia intensa l’ondata di caldo in Europa, e di quanto sia vasta l’area da essa interessata. A Bruxelles, in Belgio, per esempio, la temperatura media delle minime di marzo è 2°C, ma nella notte tra mercoledì e giovedì non si è scesi sotto i 13°C.
Anche la Germania ha registrato negli ultimi giorni un sensibile incremento termico, un po’ in tutto il paese, ma segnatamente nella Fossa Renana, come spesso accade in queste situazioni. Freiburg, ai piedi della Foresta Nera, ha registrato 20,2°C alle 12 GMT di giovedì. La media delle massime di marzo è 10°C.
In soli 7 giorni anche l’Europa carpatico-danubiana, dove peraltro l’inverno tornerà presto a ruggire, è passata dall’inverno pieno a valori termici da inizio estate. A Budapest giovedì 10 marzo la massima è stata di 0°C, mentre giovedì 17 ha raggiunto i 21°C. Sempre in Ungheria, Gyor ha fatto ancora meglio, passando dalla massima di -1°C del 10 marzo a quella di 22°C del 17. C’è da dire che nelle pianure carpatico-danubiane, e in particolare proprio nella “puszta” ungherese, forti oscillazioni termiche sono ben più consuete che nel nostro paese, per la spiccata continentalità del clima.
Portogallo molto caldo il 17 marzo. Notevoli soprattutto le elevatissime temperature massime sulla costa (Porto 28°C, record per marzo). I motivi: configurazione barica favorevole a ventilazione orientale, “di terra”, con inibizione delle brezze oceaniche, e debole effetto favonico, oltre ovviamente alle elevate temperature in quota. Alle 12 GMT del 17 marzo sui cieli di Lisbona si registravano 10,8°C a 850 hpa (1587 m) e -15,9°C a 500 hpa (5780 m). Oltre a Porto, riportiamo le massime delle altre città portoghesi più calde in questo 17 marzo: Montijo 28°C, Viana do Castelo 28°C, Lisbona 27°C, Monte Real 27°C.
Giovedì ha iniziato ad attenuarsi la fase di freddo intenso in Scandinavia, particolarmente avvertito nel nord di Norvegia e Svezia, mentre tutta la Finlandia ne è stata interessata. Mercoledì infatti Karesuando, in Svezia, era scesa a quasi -32°C, mentre la norvegese Kautokeino era arrivata a -34°C. In Finlandia, -33°C a Sodankyla, ma molte le località con minime ben sotto i -20°C, 17°-22°C più fredde rispetto ai valori medi del periodo. Il freddo si è sentito anche nelle città più meridionali, soprattutto quelle finlandesi. A Helsinki le minime sono state comprese tra -18° e -20°C nei primi tre giorni della settimana.
Mercoledì una severa tempesta ha interessato Labrador e Terranova, in Canada. Lungo la maggior parte della costa del Labrador e nella parte nord dell’isola di Terranova, la tempesta si è manifestata con nevicate, accompagnate da vento fino a 60 miglia orarie nelle raffiche, valore registrato a Saint Anthony, presso l’estremità settentrionale dell’isola.
Sempre mercoledì un freddo davvero inusuale per il periodo ha interessato nord dell’Ontario, Manitoba e Saskatchewan. Nel nord del Saskatchewan, la minima di quasi -37°C a Key Lake è stata quasi 17°C più bassa della norma. Thompson, nel nord del Manitoba, è scesa a oltre -33°C, quasi 14°C più in basso della norma. Al primo mattino, Lansdowne House, in Ontario, è scesa a oltre -29°C, mentre la media delle minime di marzo è -18°C.