Non sono solo l’Europa o gli Stati Uniti a sperimentare situazioni meteo estreme in questo ultimo mese del 2010. Sull’Emisfero Meridionale l’Australia è stata colpita, nelle ultime settimane, da una serie di eventi anche di notevole rilievo. Il continente australiano è particolarmente esteso e presenta notevoli differenze fra le zone settentrionali, più vicine alla fascia tropicale, e quelle meridionali, con clima temperato e per certi versi più simile al nostro.
Rammentiamo che da queste parti si è da poco celebrato l’avvio dell’estate e dicembre presenta caratteristiche calde e relativamente secche anche sui settori meridionali, ma durante la fase centrale del mese (tra il 18 ed il 20 dicembre) in realtà una sferzata di freddo invernale ha interessato diverse zone del Continente, con un’irruzione gelida giunta dall’Oceano Meridionale.
La neve è caduta persino in alcune zone degli Stati di New South Wales e Victoria, sulla fascia sud-orientale, creando scenari particolarmente suggestivi per il periodo. Sulle principali stazioni sciistiche (fra le quali il Monte Hotham ed il Monte Buller), in genere senza neve durante questo periodo dell’anno, si sono accumulati fino a 10 centimetri di manto bianco. Freddo anche a Sidney, con temperatura precipitata di oltre 10 gradi sotto la norma stagionale.
CAPITOLO INONDAZIONI Nel contempo la regione occidentale dell’Australia è stata colpita da diverse inondazioni, in alcuni casi le peggiori dell’ultimo mezzo secolo. La città più colpita è stata quella di Carnarvon, alla foce del fiume Gascoyne e 900 chilometri a nord di Perth, dove sono caduti la bellezza di 231 millimetri in circa 60 ore, quantitativo addirittura superiore alla media annuale di 226,7 mm (la media di dicembre è di appena 1,8 mm). Il livello del fiume ha raggiunto 7,64 metri, un vero record.
Danni davvero ingenti, ma le forti piogge poi attorno a Natale hanno coinvolto anche le coste del Queensland, in Australia Orientale, ad opera del ciclone Tasha, con picchi di quasi 200 millimetri in meno di 48 ore su diverse località, fra cui Proserpine e Souht Johnstone. Nel momento in cui il diluvio assediava l’est dell’Australia, sulle coste nord-occidentali scoppiava finalmente la vera estate: si è così avuto un Natale caldissimo con punte anche superiori ai 45 gradi. Queste differenziazioni così forti sono normali considerata l’elevata estensione territoriale, di certo è stato un inizio d’estate particolarmente tormentato su diverse zone dell’Australia.