Fa caldo nei Balcani. A Sofia, capitale della Bulgaria (quasi 600 metri) gli estremi termici sono stati 7,8°/10,6°C domenica 5 dicembre (media -2°/3°, 9,4°/14,8° il 4 dicembre, il record di dicembre è 16°C). Altri valori significativi: Burgas (sul Mar Nero bulgaro) 9,6°/11,4°C (medie 0°/7°, 10,8°/14,6° il 4), Mussala (m 2927) -4,7°/-2,8°C (medie -10°/-6°, -4,5°/-2,1° il 4), Skopje (Macedonia) 9,5°/11,0°C, Sarajevo 6,6°/10,7°C (media -3°/2°, 8,4°/10,0° il 4), Kastoria (Grecia, m 670) 7,6°/13,8°C, Salonicco 8,2°/14,0°C (media 2°/10,0°, 7,6°/15,4° il 4), Larissa 8,4°/15,8°C (media 2°/10°), Podgorica 11,3°/14,7°C (media 3°/11°).
Un po’ più fresca la Romania, comunque sopra media, con Bucarest -1,7°/8,0°C (medie -2°/3°C) e Sibiu -0,8°/6,7°C (medie -5°/2°C). In questo paese domenica è arrivato infatti un “refolo” di aria più fresca, almeno alle quote medie e al suolo, mentre molto caldo era stato sabato 4 dicembre, con estremi 5,8°/12,3°C a Bucarest e 1,7°/9,8°C a Sibiu.
Il radiosondaggio di Bucarest delle 0 GMT del 5 dicembre indicava -1,1°C a 850 hpa (1591 m) e -22,9°C a 500 hpa (5660 m), mentre 12 ore dopo si registravano -2,7°C a 850 hpa (1587 m) e -21,5°C a 500 hpa (5690 m). Ma è da notare la differenza fra i due radiosondaggi a 700 hpa. A questo livello alle 0 GMT c’erano -10,1°C, con 73% di umidità relativa, mentre 12 ore dopo c’erano -5,7°C, con solo il 5% di umidità relativa, che diventava addirittura il 2% a 600 hpa.
Il radiosondaggio di Sofia delle 12 GMT del 5 dicembre indicava ben 3,0°C a 850 hpa (1575 m) e -20,3°C a 500 hpa (5700 m), mentre quello di Salonicco faceva registrare 4,8°C a 850 hpa (1584 m) e -19,9°C a 500 hpa (5720 m).
Questa insolita ondata di caldo dicembrino deve la sua origine alla presenza di una zona di relativa bassa pressione al suolo sui mari a ovest dell’Italia, accompagnata da una meglio definita depressione in quota (goccia fredda). La risposta, a oriente di questa struttura depressionaria, è una rimonta anticiclonica di matrice subtropicale sull’Italia meridionale e sui Balcani, con la componente africana che si attenua procedendo verso nord, pur rimanendo in un campo di alta pressione, a causa delle infiltrazioni di aria più fredda richiamata dal nord Europa, soprattutto negli strati medio-bassi dell’atmosfera.
In effetti il raffronto dei radiosondaggi di Bucarest e Sofia alle 12 GMT di domenica e la comparazione delle analisi, alla stessa ora, a 500 e 850 hpa, ci mostra come in quota l’onda calda subtropicale abbia i suoi massimi sulla parte meridionale della Penisola Balcanica, mentre al suolo i massimi dell’anticiclone siano tra Romania, Moldova e Mar Nero occidentale, con una natura dell’alta quasi “ibrida”, individuandosi anche una debole componente termica.