Temperatura degna di nota, l’1 novembre, alla stazione automatica australiana Dome Argus, posta a 4.084 m nell’area più elevata del Plateau Antartico. I sensori hanno infatti toccato una minima di -61,9 °C, valore inusuale nel secondo mese della stagione di transizione (impropriamente definita primavera). A questo punto dell’anno infatti, e a una latitudine di 80°22′, il giorno polare ha già avuto inizio da oltre due settimane, quindi la radiazione solare esercita un effetto di non poco conto sull’andamento termico. Data la brevità del catalogo relativo al sito (la stazione è stata impiantata nel 2005) non sono possibili confronti col passato, ma può valere quello con la base russa Vostok, dove gli eventi con temperature pari o inferiori a -61,9 °C sono stati i seguenti:
2 novembre 1963 -62,4 °C
1 novembre 1965 -63,3 °C
1 novembre 1979 -64,7 °C
1 novembre 1981 -63,4 °C
3 novembre 1983 -62,3 °C
1 novembre 1990 -61,9 °C
1 novembre 1997 -66,4 °C
2 novembre 1998 -62,3 °C
Si noti come tali dati rimangano circoscritti ai primi giorni del mese, poiché a novembre la temperatura risale rapidamente; a Vostok, quale caso esemplificativo, nel 2007 questo fu l’andamento medio per decade:
1-10 novembre -46,8 °C
11-20 novembre -42,3 °C
21-31 novembre -38,4 °C
Da notare ancora come alla base americana del Polo Sud geografico il limite di -60 °C a novembre rimanga ben lontano, essendo il record fissato ai -55,1 °C dell’1 novembre 1983.
Tornando all’attualità, a Vostok il 2 novembre la minima è stata di -59,5 °C e il 3 novembre di -59,3 °C, mentre alla stazione automatica Dome C II, a poche decine di chilometri dalla base italo francese Concordia, di -58,0 °C l’1 novembre (1710 UTC) e di -57,6 °C il giorno 2 (1810 UTC).