Da inizio luglio, le inondazioni in Nigeria hanno causato 137 morti e oltre 35mila sfollati, secondo i dati in possesso della Croce Rossa locale, che ha avvertito che le previsioni più recenti fanno presagire che i danni potrebbero aggravarsi. Gli stati coinvolti spaziano da Lagos nel sudovest ad Adamawa nel nordest, dove almeno 30 persone sono morte in seguito alla fuoriuscita di acqua da una diga in Camerun che ha fatto esondare il fiume Benue in Nigeria.
Il coordinatore per la gestione dei disastri della Croce rossa nigeriana, Umar Mairiga, ha riferito che sono state sfollate 36.331 persone in quindici stati. La stagione delle piogge in Nigeria, il Paese più popoloso d’Africa con 160 milioni di abitanti, dura da marzo a settembre. Le piogge torrenziali e alluvioni improvvise, che sono a volte mortali (in particolare nelle zone rurali o baraccopoli sovrappopolate), sono abbastanza comuni in Nigeria durante questo periodo: in questo 2012 le alluvioni sono risultate parecchio pesanti, anche per la maggiore intensità del monsone africano.