Venerdì è tornato l’inverno, quello vero, nel New England, con neve e freddo vento “nor’easter”, in particolare nel Maine, nel New Hampshire e nella parte ovest dello stato di New York. Questi alcuni dei più abbondanti accumuli di neve alle 6 di sabato, ora locale: Valatie, NY, 56 cm, Platte Clove, NY, 51 cm, Livingston Manor, NY, 47 cm, Coudersport, Pa., 34 cm, Jermyn, Pa., 32 cm, Derry, NH, 30 cm, Montague, NJ, 28 cm, Topsfield, Mass., 25 cm, Manchester, Conn., 25 cm (NY = New York, Pa. = Pennsylvania, NH = New Hampshire, NJ = New Jersey, Mass. = Massachussets, Conn. = Connecticut).
Fino a 15 cm di neve nel Maryland. Central Park, a New York City, è stato coperto da 14 cm di neve, alla vigilia di San Patrizio. La festa del patrono d’Irlanda è celebrata nel pomeriggio del 17 marzo con una parata nelle strade di Manhattan (a New York la comunità irlandese è molto numerosa e influente) e per questo sabato mattina nelle strade del celebre quartiere si è lavorato alacremente per poter sgomberare la neve. Traffico stradale in difficoltà in tutti gli USA nordorientali (molti incidenti dovuti alla neve e al ghiaccio, almeno 5 morti), traffico aereo in grave crisi, con oltre 2000 voli cancellati. Gli aeroporti dove vi sono stati i maggiori disagi sono stati JFK e La Guardia di New York e lo scalo di Philadelphia.
Sempre in USA, tutt’altra storia alla Death Valley, in California, dove è già “saltato” il muro dei 100°F: venerdì 102°F di massima, 39°C.
Alla stazione meteo di Vestmannaiyjar, sull’isola vulcanica di Heimaey, a sud dell’Islanda, venti con intensità da uragano sono stati registrati durante le ore della mattina di venerdì 16marzo. Il vento occidentale ha toccato, nella raffica più intensa, le 82 miglia orarie (133 km/h), rimanendo per tutta la mattina sopra le 50 miglia orarie.
I resti di Indlala si trovavano sul Madagascar centrale sabato mattina. Piogge intense, con seri rischi di alluvioni e frane, vengono ancora portate dalla tempesta, favorite dai fattori orografici. Negli ultimi tre giorni, molte stazioni meteo hanno registrato oltre 100 mm, alcune più di 200 mm. Citiamo alcuni accumuli: Sambava 111 mm, Toamasina 133, Fascene/Nosy Be 175, Majunga 221, Atsohihy 241.
Bangkok, capitale della Thailandia, ha sofferto venerdì 16 marzo un’altra giornata di caldo molto afoso. Con la temperatura salita fino a 39°C e il dew point a quasi 27°C (50% di umidità relativa), l’indice di calore è salito a quasi 56°C, ma nel centro cittadino, con 40°C e il 66% di umidità relativa, addirittura a 68°C, ad un passo dal record mondiale di Dharhan. Sempre venerdì, nel retso del paese, 41,0°C a Kanchanaburi, 40,4°C a Tak.
Tempo perturbato in Nuova Zelanda nei primi giorni della settimana, con piogge intense e forti venti, ma anche qualche spruzzata di neve nell’Isola del Sud. Ricordiamo che agli antipodi è iniziato solo da pochi giorni l’autunno meteorologico, quindi per la neve a bassa quota è decisamente presto! Mercoledì le minime sono scese fino a 2,2°C a Timaru, 3,1°C a Christchurch, 3,9°C a Dunedin, 4,5°C a Invercargill, con le massime tra 11° e 13°C. La neve è caduta al villaggio di St.Arnaud (riuscendo anche ad accumulare un lieve strato al suolo), a Takaka Hill, a Mount Arthur.
Ancora pioggia abbondante nelle isole Samoa, nel Pacifico Meridionale. A Faleolo, dalle 12 GMT di mercoledì 14 alla stessa ora di sabato 17 marzo, quindi in 72 ore, sono caduti 209 mm (74+70+63 nelle 24 ore).