Come già riportato nelle news di ieri, netto il cambiamento del tempo nel sui Grandi Laghi e nel Midwest, dove si è passati in 24-48 ore da un insolito caldo fuori stagione (sopramedia anche di oltre 20°C) a blizzard nevosi che hanno causato grosse difficoltà alla circolazione stradale, ferroviaria e aerea.. Venerdì 13 gennaio blizzard nevosi soprattutto tra Ohio nordorientale, Pennsylvania nordoccidentale e parte centro-occidentale dello stato di New York. Buffalo si è trovata al centro della tempesta, con visibilità ridotta a meno di 400 metri. Il tipico “lake effect”, ovvero l’esaltazione delle precipitazioni nevose nelle fasce collinari poste a meridione dei laghi, dovuta al transito delle masse d’aria fredda sulla superficie dei Grandi Laghi, è stato ulteriormente incrementato dal fatto che la mitezza delle settimane precedenti aveva permesso loro di ghiacciare solo in minima parte. A mezzogiorno (ora locale) di venerdì vi erano 15 cm di neve a Oswego, 11 a Sherman e a Buffalo, 10 a Syracuse. Numerosi gli incidenti stradali. Tra la mezzanotte e le 8 in molte stazioni la temperatura è calata di 15-20°C. A Buffalo i 6,1°C delle 2 GMT sono diventati -4,4°C 9 ore dopo. Nelle stesse ore Pittsburgh è scesa da 6,1° a -8,3°C. Problemi al traffico aereo anche a New York per il forte vento, con raffiche fino a 82 km/h a Newark. All’aeroporto Kennedy alle 11 GMT pioveva con 9,4°C, 6 ore dopo è iniziato a nevicare con 0,6°C.
Nel Midwest la bufera di neve è stata intensa soprattutto giovedì e nella notte su venerdì. Nel centro-nord dell’Illinois sono caduti diffusamente tra 11 e 18 cm di neve, 12 cm l’altezza della neve all’aeroporto O’Hare di Chicago venerdì mattina. In questo scalo e in quello di Midway sono stati cancellati oltre 500 voli. Nella metropoli dell’Illinois si è trattato della prima nevicata di quest’inverno superiore ai 2 inches (5 cm), fatto non comune anche se nel 1930-31 la prima nevicata importante arrivò il 7 marzo. Poco più di 6 cm a St.Louis, nel Michigan, stato in cui l’accumulo è stato in genere compreso tra 2,5 e 7,5 cm. Nel Wisconsin settentrionale, poco a sud del Lago Superiore, il “lake effect” ha permesso un accumulo di ben 74 cm a Gile.
Dove il fronte artico è transitato giovedì, venerdì mattina le temperature minine sono precipitate a livelli molto bassi, con per esempio -21,1°C a Fargo (North Dakota) e Aberdeen (South Dakota), -19,4°C a Huron (South Dakota), -18,9°C a Sioux Falls (South Dakota), -18,3°C a Duluth (Minnesota) e Williston (North Dakota).
Nell’ondata di caldo argentina c’è un valore straordinario a San Antonio Oeste, con estremi 31,5°/42,1°C l’8 gennaio, una delle minime più alte mai registrate in Sudamerica, che straccia di ben 5 gradi il vecchio record di minima della stazione.
Forti piogge, spesso temporalesche, la sera di mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio in Paraguay. Tra le 0 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 139 mm a Puerto Casado, 100 a Paraguari, 85 a Pozo Colorado, 67 a Pilar.
Nella recente ondata di freddo nel sudest dell’Australia, di particolare rilievo la temperatura massima di +0,6°C registrata a Mount Hotham l’11 gennaio, nuovo record di massima più bassa in gennaio per tutta l’Australia. Il precedente record era +1.9°C e apparteneva a Thredbo (11 gennaio 1983) e Mount Hotham (9 gennaio 1994). Anche Mount Buller e Mount Baw Baw, che l’11 gennaio hanno registrato massime +0,9°C e +1,0°C, hanno battuto il vecchio record.
Il nordovest dell’Australia Occidentale è stato interessato nei giorni scorsi dal passaggio della tempesta tropicale Heidi, che ha portato piogge intense e venti con raffiche fino a 150 km/h. Oltre 3000 utenti sono rimasti senza corrente elettrica. A Port Hedland, dove sono caduti 108 mm di pioggia il 12 gennaio (esattamente tra le 9 dell’11 e la stessa ora del 12, ora locale), sono state fermate le attività portuali, numerosi gli alberi abbattuti, decine le persone che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Ha piovuto forte anche nell’entroterra, a Marble Bar sono caduti 111 mm tra le 9 dell’11 gennaio e la stessa ora del 13, a Hillside, Auski e Marillana (tutte situate a sud-sudovest di Marble Bar) tra le 9 del 12 e la stessa ora del 13 sono caduti 111, 213 e 129 mm.
Bollettino siberiano del 13 gennaio: Amga -55,8°C, Toko -55,7°C, Ojmjakon -54,2°C, Curapca -53,8°C, Verhojansk -53,5°C. Il dato di Amga rappresente il nuovo limite stagionale dell’inverno boreale 2011-12.
Maltempo in Medio Oriente. Tra le 18 GMT di giovedì 12 e la stessa ora di venerdì 13 gennaio, 49 mm di pioggia ad Har-Knaan (Israele, 35 mm erano già caduti nelle 24 ore precedenti), 30 ad Houche-al-Houmara (valle della Bekaa, Libano, m 920, precipitazione in gran parte nevosa con 4-5 cm di accumulo), 25 all’aeroporto di Beirut (Libano) e a Lattakia (Siria, siamo a 62 mm sulle 48 ore). In Libano, la neve è scesa fino a 800 metri nell’interno, 900-1000 metri sui rilievi affacciati verso il Mediterraneo.