Dopo il 2010, ecco il 2011: l’estate 2010 ha fatto la storia per i record termici eccezionali disintegrati in una larga parte della Russia. Ebbene, quell’ondata di calore resta pressoché imbattibile, ma anche quest’anno il caldo di recente ha colpito molto duro. Il cuore del caldo è rimasto un po’ più a sud-est ed ha fatto meno notizia, poiché su Mosca e San Pietroburgo non si sono misurati limiti eccezionali, ma nell’area caucasica fra il Basso Volga e la regione del Caspio si sono toccate temperature record non raggiunte nemmeno nella terribile estate 2010.
L’altro territorio ampiamente penalizzato dal caldo è quello del Medio Oriente: anche in questo caso si tratta della seconda estate consecutiva in cui si toccano picchi eccezionali, su zone estremamente abituate al caldo. Un nuovo record nazionale è stato stabilito in Iraq con ben +52.3°C nella base aerea di Cos-3 a Diwiniya: clima bollente anche il 2 agosto con +51.4°C a Nasiriya, +50.8°C a Karbalaa e +50.2°C a Baghdad, che replica lo stesso valore del giorno precedente. Fornace infernale anche in Kuwait, con ben +52.7°C a Mitribah.
Fra le cause scatenanti di tutto questo caldo micidiale e persistente vi è sicuramente la configurazione meteo depressionaria che ha contraddistinto tutta lo scorcio finale di luglio sul Vecchio Continente, sprofondando fin sul Mediterraneo. La risalita così micidiale di una bolla rovente, in seno alla spinta dinamica di un possente anticiclone sub-tropicale, ha trovato ulteriore favore nella risalita del ramo estremo orientale della linea d’interconvergenza tropicale sul lato più ad est del Continente Africano. Nella terza decade di luglio il fronte d’interconvergenza tropicalesi è spostato molto a nord, superando così ampiamente la norma climatologica.