Domenica 26 settembre, il tifone Meari, a quel punto di categoria 3, è passato con il suo centro tra le isole Sakishima e Okinawa, nell’arcipelago delle Ryukyu, a sud del Giappone (cui appartengono), per poi portarsi sulle acque della parte sud del Mar Cinese Orientale. Nella tarda mattinata di domenica, ora EDT, Meari si trovava 165 miglia a ovest di Naha, Okinawa, e 95 miglia a nord-nordovest di Hiraro, sull’isola di Miyako Jima (una delle Sakishima). I venti collegati alla tempesta soffiavano ancora a 110 mph, mentre il tifone si spostava verso ovest-nordovest a sole 5 miglia orarie.
Come già scritto ieri, già i bollettini emessi domenica indicavano entro la stessa giornata un cambio di direzione, con il tifone che doveva iniziare a muoversi verso nordest, avendo così come obiettivo successivo il Giappone sudoccidentale.
Alle 18 GMT di lunedì 27 settembre in effetti il tifone si muoveva verso nordest, molto lentamente. A quell’ora la pressione centrale era 950 hpa, con venti fino a 80 nodi (e intorno a 50 nodi a 70 miglia dall’occhio), mentre le coordinate dell’occhio erano 27,2°N 126,0°E. Per le 18 GMT di martedì 28 settembre le coordinate previste sono 30,1°N 128,6°E, con pressione centrale 960 hpa e venti fino a 75 nodi, mentre alle 18 GMT di mercoledì 29 il tifone dovrebbe essere centrato a 33,0°N 135°E, con pressione centrale 975 hpa e venti fino a 60 nodi.
Dovrebbero essere interessate dalla tempesta, comunque indebolita come abbiamo visto dalle previsioni, sia Kyushu, la più meridionale delle isole principali dell’arcipelago (Kagoshima, una delle principali città dell’isola, si trova a circa 31°N 131°E), sia Shikoku, più a nordest (coordinate approssimate di Kochi, importante città su questa isola, 33°N 133°E).
Guardando ancora avanti, la previsione per il 30 settembre “vede” il tifone ormai declassato a bassa pressione extratropicale, con centro a 35,0°N 144,0°E, quindi spostatosi non più verso NE, ma verso ENE rispetto a 24 ore prima.